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Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2011 alle ore 08:47.
L'ultima modifica è del 04 marzo 2011 alle ore 07:58.
Questa mattina, insieme a Gianni Riotta e a Luigi Gubitosi, avrò l'onore e il privilegio di presentare ufficialmente a Palazzo Chigi la Fondazione Memoriale caduti di pace, nata per iniziativa del Sole 24 Ore e di Wind e alla quale sono state invitate ad aderire un gruppo di grandi aziende italiane.
La Fondazione si pone l'obiettivo di dare vita a un memoriale ai caduti per la pace, realizzando un monumento che sia per tutti un luogo di riflessione e di commemorazione, un simbolo condiviso dell'unità d'Italia in occasione del 150° anniversario dell'Unità nazionale, oltre che un luogo che consenta di fare memoria dell'impegno e del contributo che tanti italiani, militari e civili, stanno portando nelle missioni di pace in tante parti del mondo.
Guarda Tutti i progetti per il Memoriale caduti di pace
Capita spesso di sottolineare quanto l'impegno di questi uomini e di queste donne contribuisca in modo esemplare a determinare e accrescere il prestigio dell'Italia all'estero, rendendo possibile in tutto il mondo l'apprezzamento non solo della nostra umanità ma di quello "spirito italiano" che è caratteristica della nostra gente. L'Italia può contare con orgoglio, sui propri soldati, che operano con preparazione e competenza nelle peacekeeping operations avendo come unico obiettivo il mantenimento della pace e la difesa di popolazioni, meritandosi l'ammirazione e il rispetto di tutti noi e dell'intera comunità internazionale.
Nel momento in cui l'Italia e il mondo vivono e soffrono una profonda crisi economica e spirituale, credo che il progetto della Fondazione per il memoriale ci aiuti a guardare con rispetto a questi uomini coraggiosi, forti e onesti ai quali è idealmente dedicata, per riscoprire, attraverso le loro storie e gli ideali che li ispirano e li sorreggono, i grandi valori come l'amore per la Patria e per la famiglia, il senso dello Stato e del dovere, un sentimento etico della vita: quei valori che hanno fatto grande il nostro paese e che ancora oggi, a 150 anni dall'Unità nazionale, ci rendono fieri di essere italiani.
Nella difesa dei valori della pace è doveroso richiamare l'articolo 11 della nostra Costituzione che «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli», ma «consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni»: un limite imposto da un altissimo fine, quello di realizzare una più ampia comunità che operi per la pace sul piano internazionale. E proprio per questo l'articolo 11 così prevede per l'Italia: «promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo».
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