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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2012 alle ore 08:35.
L'ultima modifica è del 09 giugno 2012 alle ore 09:15.

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«Io sono un cittadino europeo»
Il 26 giugno 1963, cinque mesi prima della sua morte, il presidente americano John Fitzgerald Kennedy tenne un famoso discorso a Berlino, parlando accanto a quello che all'epoca era il sindaco della città, Willy Brandt. Kennedy disse che «duemila anni fa l'orgoglio più grande era dire civis romanus sum, io sono un cittadino romano. Oggi, nel mondo libero, l'orgoglio più grande è dire Ich bin ein Berliner! Tutti gli uomini liberi, dovunque essi vivano, sono cittadini di Berlino e pertanto io, in quanto uomo libero, pronuncio con orgoglio le parole Ich bin ein Berliner!». Ma lasciatemi dire che quasi cinquant'anni dopo quel famoso discorso non esiste altro luogo al mondo come l'Europa dove così tante persone possono godere di un tenore di vita tanto alto. Non esiste altro luogo al mondo dove la gente può contare su un sistema di protezione sociale tanto vasto, che consente alle persone di guardare con fiducia al futuro, sia per quanto riguarda l'assistenza sanitaria sia per quanto riguarda i programmi a favore dei più poveri. Non esiste altro luogo al mondo dove le persone siano tanto forti e unite nella difesa dei loro diritti fondamentali. Possiamo e dobbiamo essere orgogliosi dell'Unione e dei valori che ne sono alla base. Siamo tutti cittadini europei. Non c'è nessuna contraddizione fra essere un buon cittadino polacco ed essere un buon cittadino europeo, fra essere un buon cittadino britannico ed essere un buon cittadino europeo, fra essere un buon cittadino spagnolo ed essere un buon cittadino europeo. Il tentativo di presentarle come identità alternative è privo di ogni fondamento. L'Europa ci consente di scoprire la magia della parola "e": essere un bravo cittadino della propria città, della propria regione, del proprio Paese e del proprio continente.

Io sono convinto che usciremo da questa crisi più forti e più uniti. E ci riusciremo soprattutto grazie alla sicurezza in quello che abbiamo ottenuto e alla fiducia nel futuro, grazie alla convinzione che uno degli orgogli più grandi nel mondo di oggi è dire: civis europeus sum, io sono un cittadino europeo.

Jerzy Buzek è stato primo ministro della Polonia dal 1997 al 2011 e presidente del Parlamento europep dal 2009 al 2012.
(Traduzione di Fabio Galimberti)

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