Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2013 alle ore 15:18.

My24
Nella foto il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe GrilloNella foto il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo

. Tra i provvedimenti anti-casta politica al primo posto c'è ovviamente un taglio severo dei costi della politica: l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, il dimezzamento dei parlamentari, e l'adeguamento degli stipendi e delle indennità parlamentari alla media europea. A questa potrebbe essere aggiunta anche l'eliminazione di tutte le province.
Seguirebbe un rigido limite di due mandati per ogni posizione politica (compresa quella di presidente del consiglio), includendo in questo limite anche i mandati passati.
Il terzo punto delle proposte anti casta politica sarebbe una nuova procedura per la nomina di tutti gli amministratori di società pubbliche o a partecipazione statale, vera fonte di potere della politica. Tre società di head-hunting dovrebbero presentare un nome ciascuna, nome che oltre ai requisiti di competenza ed onorabilità (niente condanne penali neppure di primo grado), dovrebbero avere un'esperienza, anche se breve, di lavoro all'estero.
La scelta poi avverrebbe per voto palese nell'assemblea competente (per le imprese statali il parlamento). A scadenza del mandato, se il manager nominato ha ottenuto una performance inferiore alla media di settore, l'impresa di head hunting che l'aveva suggerito viene eliminata dalla terna.

Per colpire la casta economica la prima proposta riguarderebbe il mercato dell'informazione. Come ci insegna Berlusconi, chi controlla la pubblicità controlla l'informazione. Per questo nel suo programma Grillo vuole imporre un tetto del 5% sulla quota di mercato di pubblicità detenuta da ogni singolo operatore. Per favorire la competizione, Grillo vuole anche privatizzare due canali della Rai, abolire l'ordine dei giornalisti, ed eliminare tutti i sussidi pubblici ai giornali. È un programma difficile da digerire per il Pd, ma è anche un programma estremamente popolare.
Anche la seconda proposta anti-casta economica viene direttamente dal programma di Grillo: l'abolizione delle scatole cinesi. Per renderla fattibile io la declinerei come una eliminazione del credito di imposta sui dividendi intra-company: tanto più lunga è la catena di controllo tante più imposte sui dividendi deve pagare una piramide societaria. Non è una proposta radicale: è il regime fiscale vigente negli Stati Uniti, dove le scatole cinesi sono pressoché assenti.
Nel programma economico di Grillo spicca anche l'introduzione della class action. In verità una class action in Italia è stata introdotta. Ma i limiti imposti alla sua implementazione sono così severi da renderla inefficace. Di nuovo la trasposizione del sistema di class action americano difficilmente potrebbe essere considerata come radicale e difficilmente potrebbe essere contrastata dal Pd.

Shopping24

Dai nostri archivi