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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2011 alle ore 15:42.

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Venezia 54: cosa succede in cittàVenezia 54: cosa succede in città

Bissare l'impresa di due anni fa quando contemporaneamente si inaugurarono la Biennale, il restauro targato Pinault-Ando di Punta della Dogana e la Fondazione Vedova ristrutturata da Renzo Piano sembrava impossibile. Invece i miracoli a volte accadono.

Come un tam tam silenzioso si è sparsa la voce tra artisti, galleristi, promotori culturali, mecenati, tycoon e magnati della finanza e dell'industria, gente d'arte, di moda e di spettacolo:il cuore pulsante dell'arte contemporanea è a Veneziae qui bisogna farsi trovare in questa estate 2011, ovvero esserci per essere.

Non solo business ma arte allo stato puro, per capire come evolvono e come cambiano le estetiche e i concetti.

Venezia dunque ha iniziato questa galoppata nell'arte del 21° secolo riempiendo ogni palazzo, ogni istituzione, ogni singolo spazio con un'opera d'arte. Chi viene in città quest'anno sarà gradevolmente colpito da tanta vitalità. E se nella settimana della vernice arte ha fatto rima con feste, cene, galà e mondanità spinta, resta poi tutto il tempo, dal 4 giugno a novembre, per visitare il meraviglioso caravanserraglio in laguna.

Per non farsi inghiottire dal mare magnum dell'offerta, può essere utile una piccola guida ragionata di quanto accade in città, facendo necessariamente alcune scelte.

La Biennale prima di tutto

"ILLUMI-nazioni" è la 54esima edizione della mostra internazionale d'arte curata dalla svizzera Bice Curiger sotto la presidenza "illuminata" di Paolo Baratta, coerente nel definire la sua Biennale una "macchina del vento" che ha messo in moto in tutta la città un benefico effetto volano.

La prima sfida di "ILLUMI-nazioni" parte dai tre stupefacenti capolavori cinquecenteschi del Tintoretto esposti al Padiglione centrale dei Giardini: una sfida che illumina lo spettatore ma anche gli artisti invitati.

A dispetto di tutti poi, la "formula" Biennale gode di ottima salute: oltre agli 83 artisti che espongono per la mostra "ILLUMI-nazioni" nel Padiglione centrale e all'Arsenale (di cui 32 con meno di 35 anni; 32 donne; 10 italiani) sono ben 89 i Padiglioni nazionali (12 in più del 2009) sparsi tra Giardini, Arsenale e tutto il resto della città, e 4 i para-padiglioni (ai Giardini e all'Arsenale) creati da artisti che ospitano il lavoro di altri artisti, per spingere al massimo il processo di interscambio.

Il Padiglione Italia (alle Tese dell'Arsenale, con giardino e vista sulla appena restaurata Torre di Porta Nuova), ha storia a sé, organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali sotto la curatela di Vittorio Sgarbi, è dedicato ai 150 anni dell'Unità d'Italia. Per la mostra, che ha per titolo "L'arte non è cosa nostra", Sgarbi ha chiesto a 200 intellettuali di selezionare altrettanti artisti da far esporre nel padiglione dell'Arsenale. Le opere sono già circa 300 (destinate forse ad aumentare) e il titolo del padiglione da solo esplicita che un vero e proprio criterio espositivo qui non c'è, per cui artisti celeberrimi si trovano fianco a fianco con nomi praticamente sconosciuti in una specie di vetrina-bazar dell'Italia del momento.

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