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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2012 alle ore 09:58.

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Dopo i lavori della mattinata, gli Stati generali della cultura sono ripresi alle 14,50.

Ore 13.10 - Napolitano: riqualificare istituzioni per l'uso dei fondi Ue.
«Quali sono i soggetti che debbono entrare in campo per portare avanti il rilancio della cultura? Il ministro Barca ha detto che non è solo una questione di soldi. Ha ragione: c'è anche il problema della capacità progettuale e gestionale», ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo intervento agli Stati generali della cultura al teatro Eliseo di Roma. «Occorre una nuova qualificazione delle istituzioni pubbliche e territoriali, a partire dalle Regioni - ha aggiunto il capo dello Stato -. L'esperienza dei fondi Ue è un fronte che ci deve far provare vergogna. Dobbiamo puntare a un uso nuovo e innovativo dei fondi europei».

Ore 13.05 - Napolitano: attenzione a scelte sbagliate di «oscuri legislatori». «Come è possibile che un oscuro estensore di norme abbia potuto pensare all'abolizione immediata di ben sedici istituti di ricerca? Un azzardo che è stato risolto - dichiara Giorgio Napolitano - ma che pone il problema di essere arrivati a un passo da una scelta sbagliata per la cultura». Quanto alla tutela del paesaggio, aggiunge rivolgendosi alla presidente del Fai, «la situazione attuale delle zone colpite dal maltempo è quella di un gran numero di Piani speciali di salvaguardia del territorio mai attuati o attuati in modo incompleto». Occore superare questa logica, e andare in fondo alle scelte.

Ore 12.58 - Napolitano: saper dire più «sì» per cultura e ricerca. «Siamo sotto di 80 miliardi per gli interessi sul debito pubblico: non possiamo giocare con questo problema», ha sottolineato ancora il presidente della Repubblica. Siamo di fronte «alla necessità di insistere nella politica dei tagli, ma occorre porci la domanda se non sia il caso di pensare a una nuova scala di prioriotà nella scelta dei tagli, allontanandoci dalla logica dei tagli linerari che sono fuorvianti». La nuova logica «deve comunque far salva una quota accresciuta di risorse per cultura, ricerca, restauro e tutela del paesaggio. La politica è saper dire dei sì e dei no, scegliendo le priorità. Dobbiamo dire più "sì" a quelle che sono le scelte per la cultura e la tutela del patrimonio».

Ore 12.54 - Napolitano: cultura trascurata per un lungo arco di tempo. Il Capo dello Stato ha ricordato tra gli applausi la chiarezza dei padri costituenti nella stesura della Carta costituzionale. Ha detto che quella della cultura non è una emergenza dimenticata, ma una «scelta di fondo trascurata in un lungo arco di tempo». Ma ha sottolineato anche che i problemi non sono «nati un anno fa con questo governo».

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