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Questo articolo è stato pubblicato il 30 dicembre 2012 alle ore 18:45.

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Il Consiglio Costituzionale francese ha bocciato la tassazione al 75% dei milionariIl Consiglio Costituzionale francese ha bocciato la tassazione al 75% dei milionari

Il Consiglio Costituzionale francese ha invalidato la tassa del 75% sull'aliquota dei redditi superiore al milione di euro, una delle misure previste dalla finanziaria 2103 approvata dal governo socialista del presidente François Hollande. Più simbolica che veramente efficace, la "tassa sui ricchi" - che ha provocato non pochi "esodi fiscali", ultimo quello dell'attore Gerard Depardieu - avrebbe riguardato circa 1.500 persone che avrebbero dovuto corrispondere in media circa 140mila euro ciascuna: il Consiglio ha però ritenuto che l'imposta viola il principio di uguaglianza in quanto calcolata su ciascuna persona fisica, al contrario del reddito che è invece su base familiare. Il Consiglio ha invece approvato il credito di imposta di 20 miliardi di euro per le imprese previsto nella finanziaria correttiva del 2012, una delle misure principali per lo stimolo della crescita economica varata dal governo di Parigi.

Il governo non cede: «La maxi-aliquota sarà ripristinata»
L'aliquota sui redditi superiori al milione di euro verrà «in ogni caso ripristinata» con le modifiche imposte dal Consiglio Costituzionale, nel bocciare la versione attuale del testo. Lo ha detto il primo ministro francese, Jean-Marc Ayrault. «In ogni caso, questa misura verrà rispristinata», ha affermato il premier sottolineando che la tassazione al 75% è uno sforzo «al servizio della gioventù» e del «risanamento del Paese».
La bocciatura «non fa che rinviare la decisione», ha sottolineato ancora Ayrault, riferendo che il progetto «verrà votato nei termini stabiliti,
prima della fine del 2013», rispettando così «l'impegno del presidente della Repubblica»

Gerard Depardieu non torna indietro
Nonostante la "vittoria" contro la supertassa del governo Hollande, di cui si era fatto 'paladino', Gerard Depardieu conferma il suo esilio fiscale. «Mi farò accogliere da altri Paesi, come è stato per il Belgio», spiega in un'intervista a Repubblica annunciando che prenderà anche il passaporto russo, nella sua prossima visita a Mosca il 6 gennaio dove incontrerà il premier Medvedev ed il presidente Putin. «Me ne voglio andare dalla Francia anche perché ho una pessima considerazione di questi governanti», dice chiedendosi «come abbiano potuto pensare di imporre una tassa che esce dai parametri costituzionali»

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