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Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2010 alle ore 15:33.
Stop al condono edilizio, resta l'operazione sugli immobili fantasma, si rafforzano le misure anti-evasione. In queste ore si lavora a ritmo serrato al ministero dell'Economia per meglio definire il pacchetto di misure da 24 miliardi per raddrizzare in conti pubblici nel 2011/2012. Arriva una stretta sulle spese della pubblica amministrazione, nuovo impulso alla lotta all'evasione, razionalizzazione degli enti previdenziali. Fra le altre misure si va dall'obbligo di tracciabilità del contante alle fatturazioni monitorate dal Fisco, fino alla stretta sul gioco illegale. Sul fronte delle pensioni, non sono previsti ritocchi alle loro entità, mentre ci potranno essere rimodulazioni delle finestre di uscita. «Si pensa di andare verso una o due finestre», ha detto il sottosegretario Paolo Bonaiuti.
Indietro tutta sull'inserimento del condono edilizio nella manovra. «Non ci sarà alcun condono edilizio - ha sottolineato questa mattina il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti - si tratta piuttosto di mettere a catasto due milioni di unità
abitative». Già ieri erano trapelate indiscrezioni da ambienti governativi che segnalavano la cancellazione de condono edilizio, sostituito da un corposo pacchetto di misure anti-evasione. Al ministero si stanno ancora limando le norme alla ricerca di quel «giusto equilibrio» tra il rigore chiesto dall'Europa e la necessità di evitare nuovi fardelli per i cittadini.
Proprio su questo equilibrio il ministro Tremonti ieri è salito di nuovo al Quirinale, dopo l'illustrazione delle novità della manovra fatta giovedì scorso. Bonaiuti ha assicurato che «non si metteranno le mani nelle tasche degli italiani, non ci saranno quindi nuove tasse» e ha confermato la riduzione delle spese dei ministeri, che dovrà essere concordata con i responsabili dei singoli dicasteri. Quanto al taglio degli stipendi dei manager pubblici, Bonaiuti conferma che «c'è l'ipotesi». «In un periodo di riduzione generale delle spese è giusto che chi guadagna di più dia il suo contributo», sottolinea evidenziando il valore più simbolico che contabile di questa specifica operazione.
Diverse visioni sul taglio della manovra, anche tra il premier e il responsabile del ministero di Via XX Settembre, fanno supporre un probabile slittamento a mercoledì della presentazione in Consiglio dei ministri della manovra. Tra le limature al testo della manovra figurerebbe due misure che avevano suscitato polemiche: rientrano sia l'indiscrezione sui ticket sanitari (gli eventuali risparmi sulle spese delle Regioni potrebbero riguardare altre voci) sia l'introduzione di un tetto di reddito per le indennità di accompagnamento che andava a colpire le famiglie con disabili o anziani non autosufficienti.