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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2010 alle ore 08:15.
I numeri: un mercato del falso che nel nostro Paese arriva a 7 miliardi di euro, 130mila posti di lavoro non creati, mandanza di entrate fiscali per 5 miliardi. È l'impatto della contraffazione sull'economia italiana. Una realtà che va combattutta e su cui Confindustria è in prima linea, come dimostra la Giornata nazionale anticontraffazione organizzata in tutta Italia, con convegni e manifestazioni a Roma, Venezia, Firenze, Torino, Milano. «È una delle missioni della confederazione: la lotta contro l'illegalità, contro la criminalità organizzata e quindi anche contro la contraffazione», ha detto la presidente, Emma Marcegaglia, concludendo oggi il convegno romano.
La presidente ha sollecitato una giornata europea contro la contraffazione, oltre ad un piano nazionale. E ha poi auspicato la presenza di rappresentanti delle imprese nell'Osservatorio comunitario contro la contraffazione, oltre ad averne uno analogo in ogni Paese, compresa l'Italia. La Marcegaglia ha anche annunciato che ci saranno Codici etici per le imprese per allontanare dalla confederazione chi produce merce contraffatta.
Per il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, il problema deve essere trattato in Europa come una vera emergenza. Mentre il vice ministro allo Sviluppo, Adolfo Urso, ha lanciato la proposta di un commissario europeo anticontraffazione. Bene per la Marcegaglia la battaglia di Ronchi contro l'eliminazione dell'italiano dai brevetti: «O resta solo l'inglese, come lingua internazionale, ma se ci sono le altre, eliminare l'italiano sarebbe un elemento che penalizza la nostra competitività».