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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2010 alle ore 10:29.
Nel secondo trimestre del 2010 il prodotto interno lordo italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell'1,1% rispetto al secondo trimestre del 2009. Lo stima l'Istat. La crescita acquisita per il 2010 è pari a 0,8 per cento. La stima precedente dell'istituto di statistica, collegata al trend dell'economia dopo il primo trimestre, indicava +0,6%.
L'Istat, precisa che si tratta di dati elaborati in base alle informazioni finora disponibili e che il valore del Pil è espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2000, corretto per effetti di calendario e destagionalizzato. Il secondo trimestre, aggiunge l'Istituto, ha avuto una giornata lavorativa in più sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto al secondo trimestre del 2009. A confronto con gli altri Paesi, nel secondo trimestre il Pil è aumentato in termini congiunturali dell'1,1% nel Regno Unito e dello 0,6% negli Stati Uniti. Mentre, in termini tendenziali, è cresciuto del 3,2% negli Usa e dell'1,6% nel Regno Unito.
Segnali incoraggianti, a differenza della locomotiva tedesca, sul fronte della ripresa arrivano anche dalla produzione industriale. A giugno ha registrato un aumento tendenziale dell'8,2% (al top da dicembre del 2000) mentre nel primo semestre la variazione rispetto allo stesso periodo del 2009 è stata pari al +5,5%. Rispetto a maggio l'aumento destagionalizzato è dello 0,6%. Stando alle previsioni del Centro Studi Confindustria poi, questo trend dovrebbe continuare anche a luglio. anche se non accompagnato da una pari ripresa del mercato del lavoro.
L'indice grezzo della produzione, fa sapere l'Istat, ha registrato un aumento dell'8,1% rispetto a giugno 2009 mentre su base annua, rispetto al primo semestre del 2009, l'aumento è stato del 6,2%. Su base trimestrale la variazione media rilevata dall'Istat è pari al +2,2% sul trimestre precedente.
Gli indici destagionalizzati dei raggruppamenti principali di industrie registrano variazioni congiunturali positive per i beni strumentali (+2,3%), per i beni intermedi (+0,9%) e per l'energia (+0,8%). L'unica variazione negativa ha riguardato i beni di consumo (-1,1%, con un -3,1% per i beni durevoli e di -0,8% per i beni non durevoli).