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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2010 alle ore 19:58.
È un'economia, questa, che non conosciamo. Di conseguenza è sempre difficile fare previsioni, ma una cosa appare ormai assodata: il mercato immobiliare ha girato la boa. Stop alla discesa del fatturato e delle compravendite che si sussegue dallo scoppio della crisi dei subprime, ripresa nel 2011 e, per il residenziale italiano, anche un ritorno al segno positivo per i prezzi l'anno prossimo. Non tutto naturalmente è risolto e i problemi di base restano, tanto che Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, in occasione dell'illustrazione dell'Outlook 2011, ha esordito con stile dantesco: «Nel mezzo del cammin...la selva è meno oscura, ma ancora non si vedono le stelle».
La crisi economica ha comportato un forte rallentamento degli scambi immobiliari nel corso del 2009. Nei cinque paesi più importanti l'anno si è concluso con un fatturato immobiliare di circa 596 miliardi di euro, che rappresentano un calo del 13,3 per cento rispetto all'anno precedente. Il fatturato in Eu27, invece, ha segnato un aumento dell'1,2 per cento, superando 940 miliardi di euro. Il primo semestre 2010 ha mostrato segnali di ripresa in tutti i Paesi, fatta eccezione per la Spagna, il cui fatturato continua a diminuire. Il 2010, dunque, si dovrebbe concludere con un fatturato in lievissimo aumento nei cinque paesi più importanti, mentre la crescita sarà più significativa a livello Eu27. Tra i principali paesi europei, l'andamento migliore riguarda la Germania, che dovrebbe vedere una crescita del fatturato in tutti i segmenti di mercato, con punte superiori al 7 per cento nel comparto industriale.
Buone le previsioni per l'Inghilterra, che dovrebbe registrare un aumento medio dell'1,4 per cento. Solo il settore industriale è ancora in difficoltà, con un fatturato in diminuzione. Torna in territorio positivo l'Italia. La situazione europea risulta complessivamente migliore rispetto a quella statunitense. Il fatturato, infatti, dovrebbe aumentare del 2,1 per cento in Eu27, contro lo 0,2 per cento degli Stati Uniti, il cui valore è ormai di poco superiore a quello europeo. Un miglioramento dell'economia e gli effetti delle misure governative, finalizzate alla riforma delle politiche fiscali e monetarie e al contenimento della disoccupazione, dovrebbero avere un effetto positivo sul fatturato immobiliare nel 2011.