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Marchionne: conti Fiat meglio del previsto, riprenderemo il 5% di Ferrari

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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2010 alle ore 14:16.

Il terzo trimestre è «buono, supera le attese». Così l'ad della Fiat, Sergio Marchionne, al Salone dell'auto di Parigi dove ha confermato il rialzo dei target 2010 del gruppo. «Ci sarà un utile netto nel 2010» ha detto ricordando comunque che «probabilmente le società di rating confermeranno l'outlook negativo di Fiat». Immediata la ripercussione sul titolo che Fiat in Borsa amplia il rialzo ad oltre 2 punti e mezzo percentuali, in testa al FTSE Mib.

Il ceo della casa torinese ha tuttavia confermato che anche settembre «non è un buon mese» per le vendite di autovetture «né in Italia né a livello europeo». L'ad del Lingotto ha aggiunto che questa situazione andrà avanti «fino a quando non si svuota questo tubo di incertezze e acquisti anticipati». Secondo Marchionne «bisogna gestire la situazione con calma» e aspettare «fino a inizio 2011».

Marchionne ha aggiunto: «Ci riprenderemo il 5% della Ferrari» detenuto da Mubadala (società che fa capo al governo Abu Dhabi, ndr), «l'obiettivo è riportare il 90% a casa. La posizione di Mubadala sarà comunque mantenuta». Marchionne ha spiegato che riportare il 90% della società di Maranello in Fiat «è un impegno che ho preso quando sono entrato nel gruppo nel 2004. La vendita è stata fatta in modo affrettato. Credo sia ora di riportare Ferrari a casa. Appartiene a Fiat». Sull'eventuale quotazione della casa del Cavallino rampante, l'ad Fiat ha indicato: «Potenzialmente può verificarsi il progetto di quotazione della Ferrari, ma non esiste nessun piano immediato».

Marchionne ha anche parlato delle prospettive future dell'azienda come quello delle alleanze e delle cessione di marchi. Riguardo Fiat Industrial, la nuova società nata dallo spin-off che il Lingotto ha avviato nelle scorse settimane, l'ad ha detto: «Parliamo con tutti. Siamo aperti a tutte le alleanze strategiche che possono rafforzare il business».

Quanto alla cessione di marchi, come l'Alfa Romeo, il manager ha commentato le parole di Ferdinand Piek, presidente della Volkswagen è disposta ad aspettare anche due anni per acquistare il marchio Alfa Romeo. «Nel nostro radar di opzioni - ha aggiunto Marchionne - la vendita di Alfa non c'è. L'impegno che abbiamo con Chrysler è di renderlo un marchio forte e tecnico. Certo se si presentano con 100 miliardi... ma sto scherzando, non ho nessuna intenzione di vendere».

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L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ha parlato anche dell'accordo tra Federmeccanica, Fim e Uilm sulle deroghe al contratto nazionale dei metalmeccanici. «Sono tutti passi importanti per arrivare al mio obiettivo di governabilità degli stabilimenti. Cerchiamo di non rimanere impantanati sul discorso della metodologia tecnica. Bisogna andare avanti. Questo è il primo passo».

«Devo avere la totale sicurezza - ha detto Marchionne ai giornalisti al Salone dell'Auto di Parigi - di poter gestire tutti gli stabilimenti. E lo continuo a ripetere fino alla nausea. Ora mi sento meglio, credo che ci sia una disponibilità da parte dei sindacati. La scelta della Fiom di non far parte del progetto Fabbrica Italia (Pomigliano d'Arco ndr) è loro, non mia. L'invito alla Fiom a sedersi al tavolo io l'ho lanciato il 21 aprile quando abbiamo presentato il piano. Non è cambiato assolutamente niente. È un progetto serio di un'azienda seria. Se vogliono far parte del futuro della Fiat lo facciano».

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