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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2010 alle ore 16:08.
Negli Stati Uniti l'economia continua a segnare il passo, e fa pochi progressi anche il dibattito sull'occupazione: perché è calata? E quando (o se) tornerà a crescere? Mike Konczal, ricercatore del Roosevelt Institute, recentemente ha pubblicato sul suo blog un'eccellente analisi sulle ragioni di questa disoccupazione alta e persistente. «Ci sono due teorie in circolazione. La prima riguarda la domanda aggregata, la seconda un disallineamento delle competenze professionali richieste».
Quello che Konczal non dice esplicitamente (anche se è chiaramente implicito) è che le due teorie hanno implicazioni politiche molto diverse. Se il problema è la domanda aggregata (cioè l'ammontare complessivo di beni e servizi acquistati in un determinato intervallo temporale), bisogna fare tutto il possibile per incrementarla, anche con misure di espansione della spesa pubblica e una politica monetaria anticonvenzionale.
Se il problema è il disallineamento delle competenze professionali richieste dal mercato del lavoro, non possiamo farci niente, perché qualsiasi sforzo per creare occupazione non risolverebbe i problemi di fondo. In questo caso una stagnazione economica svolge una funzione utile, perché produce una trasformazione dell'economia: il che significa che stimolare l'economia, anche attraverso la politica monetaria, sarebbe un errore.
Come fare per stabilire quale delle due teorie è quella giusta?
Per saperlo, bisogna guardare i dati, cercare di capire se le tendenze in atto sono legate alla prima o alla seconda teoria. Se fosse vera la teoria della domanda aggregata, dovremmo assistere a una situazione occupazionale difficile in tutti i settori, con i lavoratori che devono fare i conti con un mercato del lavoro fiacco, a prescindere dal livello di competenze. Se fosse vera la teoria del disallineamento di competenze professionali, dovremmo assistere a un'eccedenza di manodopera in certi settori e a una scarsità di manodopera in altri.
Korczal mostra che la stragrande maggioranza dei dati sembra dare ragione alla prima teoria. Tutti i settori economici importanti negli Stati Uniti hanno registrato un incremento del ricorso al lavoro a tempo parziale (non liberamente scelto dal lavoratore). E lo stesso vale per tutte le occupazioni chiave. Non c'è nessun dato che sembri indicare una carenza di offerta di manodopera in qualche settore.