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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2010 alle ore 08:06.
Nel 2009 era stato il presidente della Repubblica popolare cinese, Hu Jintao, a venire a Roma, con al seguito 300 imprenditori. Ieri sera è stato il premier Wen Jiabao ad atterrare a Roma (dopo un gelido vertice con i leader europei a Bruxelles, in cui ha chiesto fermamente di non insistere sulla rivalutazione dello yuan, ndr), nell'ambito del viaggio europeo, in occasione del quarantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche Italia-Cina e per l'inaugurazione dell'Anno culturale della Cina in Italia.
L'agenda è fitta di incontri istituzionali: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, i presidenti del Senato e della Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini.
Ma c'è anche un consistente pacchetto di accordi economici, a riprova che le dichiarazioni politiche di maggiore collaborazione si stanno traducendo in business. Opportunità importanti per l'Italia, dal momento che il Fmi ha stimato per la Cina una crescita del 10,5% nel 2010.
Con Wen Jiabao arriveranno un gruppo di top manager cinesi che si incontreranno questa mattina, a Villa Madama, con i nomi più importanti dell'imprenditoria italiana, guidati dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia (tra cui Alberto Bombassei, numero uno Brembo, Marco Tronchetti Provera, presidente e ad Pirelli, Roberto Colaninno, numero uno Piaggio, Paolo Scaroni e Fulvio Conti, ad Eni ed Enel, Massimo Ponzellini, presidente Impregilo, Diana Bracco, numero uno dell'azienda farmaceutica). L'obiettivo per l'interscambio dovrebbe salire a quota 80 miliardi in cinque anni.
Saranno 10 gli accordi commerciali che saranno firmati, per un valore di circa 2,5 miliardi di dollari. Tra i più importanti quello tra Vodafone e Huawei (si veda il Sole 24 Ore di ieri), e quello tra la China Development Bank Corporation e il Global Solar Fund per una centrale fotovoltaica nel Mezzogiorno, per un valore di circa 800 milioni. Altro accordo di rilievo, quello tra ZTE, azienda che opera nel settore delle telecomunicazioni, con Tiscali, per investimenti nella banda larga.
Alle intese tra aziende si aggiungono una serie di accordi intergovernativi in campo scientifico, culturale, ambientale ed economico-finanziario. Due saranno i protocolli firmati dal ministero per lo Sviluppo economico con l'analogo ministero cinese, un altro riguarderà il ministero della Funzione pubblica, poi l'Istruzione, i Beni culturali e l'Ambiente, con un'intesa sul trasporto sostenibile e la riduzione di Co2.