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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2010 alle ore 13:13.
Dieci accordi economici e sette istituzionali fra Italia e Cina sono stati firmati nel corso della visita del premier cinese Wen Jiabao, ricevuto oggi dalle massime cariche dello Stato. L'obiettivo dell'interscambio Italia-Cina è quello di raddoppiare l'interscambio in cinque anni, passando dagli attuali 40 miliardi di dollari, ai 100 miliardi di dollari nel 2015.
Dopo gli incontri istituzionali, la tavola rotonda economica Italia-Cina a Villa Madama. Ilprimo ministro cinese Wen Jiabao ha definito l'Italia «il regno delle piccole e medie imprese» e ha ricordato che 735 anni fa «Marco Polo andò in Cina per avviare operazioni commerciali e non solo ha ottenuto risultati importanti ma ha contribuito a costituire l'amicizia tra oriente e occidente». L'obiettivo, ha detto Jiabao, è «di 100 miliardi di dollari in cinque anni» ed è «ancora più ambizioso degli 80 inizialmente previsti». Ha detto che gli investimenti delle aziende italiane che operano in Cina sono trattati in maniera paritaria con quelli delle imprese locali. Ha reso noto che Pechino «tutela i diritti intellettuali» e intende farlo sempre meglio. In un'economia globalizzata «non possiamo fare pirateria intellettuale». Ha elogiato le imprese italiane per la tutela dell'ambiente, il design, la creatività e l'innovazione che sono molto apprezzati».
Il premier Silvio Berlusconi ha ribadito l'apprezzamento per «l'importante decisione del governo cinese di garantire alle imprese straniere le stesse condizioni delle imprese nazionali»e ha sottolineato che »anche se in passato abbiamo guardato alla Cina con un certo timore per via della concorrenza dei suoi prodotti, dobbiamo invece guardarla come un'opportunità perchè rappresenta un grande mercato di consumatori«
La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia,ha sottolineato come da parte delle imprese italiane ci sia «un grandissimo interesse verso il mercato cinese. Siamo pronti a collaborare, a investire in Cina e ad accogliere investimenti cinesi nei nostri paesi». La numero uno di viale dell'Astronomia ha detto che le imprese italiane hanno intenzione di «aumentare la quota di export in Cina, ma anche aumentare gli investimenti diretti reciproci». Nel suo intervento al forum economico italo-cinese, Marcegaglia, ha sottolineato che «i rapporti con la Cina sono eccellenti dal punto di vista politico, economico e culturale», confermando che per le imprese italiane il paese asiatico rappresenta «una grande opportunità adesso e nel futuro». E ha ricordato che per continuare a migliorare i rapporti economici e commerciali fra Italia e Cina è «molto importante che si vada verso una maggiore tutela dei diritti della proprietà intellettuale in Cina».