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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2010 alle ore 15:42.
«E corre, corre, corre la locomotiva». Ci perdonerà Francesco Guccini se utilizziamo il verso di una sua celeberrima canzone, La locomotiva appunto, per ragguagliare il lettore circa gli impetuosi progressi della congiuntura tedesca, che rappresenta, appunto, nell'immaginario collettivo e non solo, la locomotica di eurolandia.
L'ultimo dato in ordine di tempo è arrivato oggi e riguarda la produzione industriale: ad agosto l'indice è salito dell'1,7% su base congiunturale, molto più delle attese degli analisti, che avevano infatti pronosticato un rialzo dello 0,5%, e soprattutto del modesto risultato messo a segno a luglio (+0,1%). Su base annua l'incremento in base al dato corretto per giorni lavorativi è stato pari al 10,7%. Il ministero dell'Industria, che ha diffuso i dati, ha sottolineato il forte impulso giunto dalla produzione manifatturiera (+1,8%, dopo la lieve flessione di luglio) e dei beni di investimento, che hanno registrato un aumento del 2,6% dopo la contrazione dell'1% del mese precedente.
A trainare l'economia tedesca - che secondo il World economic outlook dell'Fmi crescerà quest'anno del 3,3% facendo da traino a tutta l'area euro -è la domanda estera. Una conferma arriva dai dati sugli ordini industriali aumentati ad agosto del 3,4%, più di quanto avevano previsto gli analisti (+1%). Un aumento che sembra spianare la strada a un probabile incremento della produzione almeno nel breve termine.
Bruederle, si a forti aumenti salariali se l'economia va bene. Il buon andamento dell'economia spinge intanto le associazioni sindacali a chiedere un aumento delle retribuzioni dei lavoratori. Aumenti che sebrano ragionevoli al ministro dell'Economia, Rainer Bruederle. In un'intervista al quotidiano 'Hamburger Abendblatt', riportata da Radiocor, Bruederle afferma che «quando c'é un boom economico, sono possibili anche forti aumenti salariali». In genere, il Governo in Germania tende a restare fuori dal dibattito sui rinnovi contrattuali e Bruederle ha, infatti, sottolineato che i livelli salariali sono di competenza esclusiva delle parti sociali, ma ha citato, come modello da seguire, il rinnovo del contratto dei metalmeccanici nei Laender della Renania del Nord-Vestfalia, Bassa Sassonia e Brema con il quale é stato concordato un aumento delle buste paga del 3,6% a partire da ottobre. «Il rinnovo nel settore metalmeccanico - ha detto Bruederle - ha dimostrato che é possibile un giusto compromesso sul quale potrebbero orientarsi anche altri settori».