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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2010 alle ore 12:49.
È tabellare la finanziaria, o meglio la legge di stabilità, che oggi ha avuto il via libera del Consiglio dei ministri.«C'è stata una discussione estremamente responsabile- ha detto il ministro Tremonti nel corso della conferenza stampa - e una unanime condivisione delle opportunità e dalle difficoltà che derivano dalla finanza pubblica di un grande paese in una fase critica». Abbiamo fatto, ha aggiunto, tutto quello che si fa in tutti i paesi europei».
Un solo articolo compone il provvedimento, ma sono le tabelle che pesano notevolmente sui bilanci dei singoli dicasteri ad aver creato una vigilia del Cdm molto tesa. Con i ministri preoccupati per gli ulteriori tagli ai propri budget e Tremonti impegnato a tenere ben serrati i cordoni della borsa. Ministri tanto preoccupati che è stato necessario convocare una riunione prima del Cdm per rasserenare gli animi. Ci sarebbe fra i ministri chi addirittura ha sostenuto che, se non si cambia rotta, potrebbero essere a rischio i pagamenti di stipendi e bollette. «È un documento molto tecnico - ha detto Tremonti - e, in accordo con la legge, é solo la fotografia dei conti pubblici, come sono stati costruiti nel passato e come saranno costruiti per il futuro».
Il ministro ha annunciato l'impostazione di una grande riforma fiscale. In Italia, ha detto il ministro, ci sono 142 regimi speciali, bisognerà vedere se «le eccezioni che sono diventate la regola», hanno senso. «La prima riunione sarà mercoledì prossimo per cominciare a studiare lo schema di delega della riforma fiscale, convocheremo le parti sociali e lavoreremo con le forze politiche». È «un obiettivo molto ambizioso, vogliamo ridisegnare il sistema fiscale pensato per gli anni '70» e non più al passo con i tempi.
«Da domani lavoriamo sullo sviluppo. Non potevamo approvare un provvedimento per lo sviluppo, se prima non avevamo approvato il ddl di stabilità». Il governo è già al lavoro sul piano per lo sviluppo che presenterà all'Unione Europea e che riguarderà cinque punti: nucleare, pubblica amministrazione, sud, welfare, fisco. Il piano «deve essere coerente col piano di stabilità e approvabile in sede europea. Siamo impegnati su questo, e sarà il giudizio dell'Ecofin che dirà se il piano di sviluppo è adatto alle prospettive di un Paese come il nostro».