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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2010 alle ore 10:44.
Il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet,si è detto «contrario» al compromesso sul nuovo Patto Ue di stabilità e di crescita, trovato tre giorni fa dai 27 ministri finanziari della Ue e su cui la prossima settimana dovranno esprimersi i leader europei riuniti a Bruxelles. È quanto riporta oggi il Financial Times. Secondo il quotidiano britannico, Trichet avrebbe chiesto di inserire una nota, che esprime il suo dissenso, a margine della bozza di riforma del Patto che discuteranno i capi di Stato e di governo.
Trichet non è completamente d'accordo sulle nuove regole di disciplina fiscale per i Paesi dell'Eurozona messe a punto nel rapporto Van Rompuy e approvate dall'Ecofin lunedì. Come precisato da un portavoce dell'Eurotower «è vero che Trichet non è d'accordo su tutti gli elementi contenuti nell'accordo» e per questo «ha redatto una nota che spiega le sue obiezioni». Il compromesso raggiunto in sede Ue dà maggiori poteri alla Commissione europea in materia di sanzioni per deficit eccessivo.
Il Financial Times scrive oggi che Trichet ha chiesto, in sede di trattative, che venisse ritirato il compromesso raggiunto dai ministri delle Finanze perché non era inclusa nel testo una riga di riferimento alle sue obiezioni. In particolare, la Bce avrebbe obiezioni riguardo ai termini temporali (sei mesi di tempo ai Paesi in violazione perché si mettano in regola prima di affrontare qualsiasi sanzione) e vorrebbe invece sanzioni quasi automatiche, come richiesto da diversi esponenti della Bce
Riserve nei confronti dell'accordo, che dovrà essere approvato dai Capi di Stato e di Governo europei la prossima settimana, sono state espresse ieri anche da Juergen Stark, capo-economista della Bce sul Sole 24 Ore.