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Economia Politica economica

Si interrompe la corsa della Cig ma un italiano su due è insoddisfatto della propria condizione economica

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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2010 alle ore 08:16.

Qualcosa si muove, anche negli umori, e non è poco. Da qui si formano aspettative che potrebbero diventare dati e irrobustire la congiuntura nel medio periodo, soprattutto se dovesse consolidarsi la tendenza a un calo delle ore di cassa integrazione, come è avvenuto anche in ottobre. L'indagine multiscopo condotta dall'Istat e relativa ai primi mesi dell'anno, lascia intravedere piccoli passi avanti verso una visione meno angosciata e più positiva del presente e del futuro prossimo, anche se con differenze di rilievo tra il Nord (meglio) e il Sud del paese (peggio).

Oltre a rilevare gli atteggiamenti delle famiglie italiane, come la soddisfazione per le relazioni familiari e amicali, la situazione economica e i problemi più importanti della zona in cui vivono, l'indagine ha registrato per la prima volta informazioni sul benessere soggettivo, quali il grado di soddisfazione complessivo per la vita e quello relativo alla fiducia interpersonale. Sono quesiti che rispondono alle raccomandazioni dell'Ocse, a loro volta alimentate dal rapporto Stiglitz con il quale tre economisti, appunto Joseph Stiglitz, Amartya Sen e Jean-Paul Fitoussi mostrano nuove vie, più "immateriali", per misurare il benessere di una nazione andando oltre il pil.

La pubblicazione dell'indagine Istat è coincisa ieri con quella sui dati relativi alla Cig di ottobre, dai quali partiremo per poi arrivare alle rilevazioni sul grado di soddisfazione dei cittadini.

Cassa integrazione. Le ore autorizzate nel mese sono state 100,8 milioni rispetto alle 103,2 milioni di settembre e alle 97,1 dell'ottobre 2009. Il calo è sensibile soprattutto negli interventi ordinari (cigo) che segnano una contrazione dell'8,4% su base mensile e del 60% su base annua. Sono diminuite anche le ore di cassa integrazione straordinaria (cigs), del 5,1% rispetto a settembre. «Anche in ottobre si conferma che la differenza nelle richieste di cassa integrazione guadagni la fa la deroga, uno strumento innovativo che ha permesso di allargare il bacino di protezione per lavoratori e aziende», ha commentato il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua. Gli interventi in deroga sono infatti in controtendenza rispetto agli altri due strumenti, cosa che accade puntualmente da alcuni mesi: +6,4% su settembre e più che raddoppiate rispetto allo stesso mese dell'anno prima. La Cig è un dispositivo relativamente giovane, in vigore dal 2009, che permette per la prima volta a piccole e piccolissime imprese, spesso commerciali e artigianali, studi professionali, fornitori di servizi alla persona, di beneficiare degli ammortizzatori sociali.

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A livello settoriale si nota un calo del ricorso complessivo alla cassa integrazione soprattutto nell'industria (-9,10% su base annua) mentre edilizia, artigianato e soprattutto commercio registrano incrementi sensibili sull'ottobre 2009: rispettivamente del 36, del 60 e del 98 per cento. È chiaro che si tratta di incrementi legati al maggior ricorso della cig in deroga. Una sequenza, del resto, che rispetta la cinghia di trasmissione della crisi: ordini e industria sono in ripresa, al traino della domanda estera; costruzioni, commercio al dettaglio e le attività locali legate allo sviluppo del territorio continuano a patire l'incertezza della domanda interna e il conseguente stallo dei consumi.

Consumatori soddisfatti. Nei primi mesi del 2010, la percentuale di persone di 14 anni e più che si dichiara molto o abbastanza soddisfatta della propria situazione economica è del 48,4 per cento. Rispetto all'anno scorso è cresciuta leggermente la quota di quelli che si dicono abbastanza soddisfatti, dal 44,3 al 45,5 per cento. La geografia di questa soddisfazione rispecchia la solita disparità tra Nord, dove la quota dei residenti soddisfatti è maggioritaria (55%), Sud (38%) e Centro (49,8 per cento). Si registra inoltre una generale stabilizzazione della situazione economica delle famiglie rispetto a un anno fa: scende dal 50 al 44,8% la quota di quanti registrano un peggioramento. Quanto al benessere soggettivo, misurato su una scala da 0 a 10 come grado di soddisfazione complessiva della propria vita, il Nord registra un valore medio del 7,4, il Centro pari a 7,1 e il Mezzogiorno un valore di 7.

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