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Economia Politica economica

Negli Usa 151mila nuovi posti di lavoro a ottobre. Obama: notizie incoraggianti, ma non è abbastanza

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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2010 alle ore 14:01.

Arriva qualche segnale incoraggiante dal mercato del lavoro degli Stati Uniti dove a ottobre sono stati creati più posti di lavoro del previsto, 151 mila, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 9,6 per cento.

Si tratta del progresso più forte da cinque mesi e più del doppio dei 60mila attesi in media dagli analisti. Il dato è anche superiore ai 100.000 posti necessari a compensare la crescita della popolazione, ma resta inferiore ai 200.000 che servirebbero ogni mese per far calare in maniera sensibile il totale dei disoccupati, che negli Usa raggiungono 15 milioni.

Nel settore privato sono stati generati 159 mila posti, mentre ne sono stati persi 8mila nella pubblica amministrazione. Quest'ultima flessione è decisamente ridimensionata rispetto ai cali dei mesi scorsi, legati al venir meno di posizioni temporanee su un censimento federale.

Il dipartimento del Lavoro ha rivisto inoltre il dato di settembre che ora riflette una perdita di 41mila posti di lavoro, meno della metà rispetto ai 95.000 riportato trenta giorni fa. In ottobre la maggior parte dei posti di lavoro sono stati creati nel settore minerario e in quello delle imprese che offrono servizi. Dalla revisione dei dati di agosto e settembre emerge che i posti di lavoro cancellati sono stati 110mila in meno di quanto stimato inizialmente.

Un repentino recupero del dollaro verso l'euro, sceso sotto quota 1,41 dollari, ha accolto la pubblicazione dei dati sull'occupazione Usa. Il cambio euro/dollaro, che viaggiava a 1,4109 pochi minuti prima dei dati del dipartimento del Lavoro, è scivolato fino a 1,4030 per poi risalire a 1,4067. In flessione i corsi dei T-Bond.

Barack Obama ha definito «notizie incoraggianti» quelle giunte dal mercato del lavoro. Quello di ottobre è stato «un rapporto buono, ma non buono abbastanza. Dati positivi sono senza significato se non creiamo posti e acceleriamo la crescita», ha detto Obama. Il Presidente, in partenza per l'Asia, ha definito «inaccettabile» l'attuale tasso dei senza lavoro e ha sottolineato l'importanza di «accelerare la crescita economica in modo da creare posti di lavoro a un ritmo più rapido». Le statistiche di ottobre evidenziano che sono stati creati 159mila posti nel settore privato (gli analisti se ne aspettavano 75mila), il tasso più elevato dallo scorso aprile, ma non é ancora abbastanza.

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«Dobbiamo fare in modo che avviare un'azienda sia poco costoso, questo incoraggerebbe le assunzioni» ha affermato Obama, che ha colto l'occasione per tendere una mano agli avversari politici all'indomani della sconfitta elettorale. Secondo il Presidente occorre mettere da parte le beghe politiche per far ripartire l'economia, perchè gli Stati Uniti non possono permettersi di aspettare due anni «nel pantano» mentre la Cina va avanti.

Un segnale negativo, nel frattempo, è arrivato dal mercato immobiliare americano dove i compromessi per l'acquisto di case preesistenti sono calati in settembre dell'1,8% rispetto al mese precedente (in agosto + 4,4%). Il dato, reso noto oggi l'associazione nazionale agenti immobiliari, é peggiore delle attese che ipotizzavano un incremento nell'ordine del 3%.

I compromessi non sono ancora dei contratti veri e propri, ma sono considerati come un significativo indicatore (leading indicator) delle tendenze del mercato immobiliare. E nei prossimi mesi le vendite di case potrebbero subire una battuta di arresto a causa della moratoria sui pignoramenti imposta, a inizio ottobre, dalle autorità che stanno indagando (in 50 stati) sulla regolarità delle procedure in base alle quali le principali banche americane avrebbero pignorato gli immobili delle famiglie.

Seduta difficile per la Borsa di Milano, che ha chiuso in deciso calo. Il Ftse All Share ha perso l'1,16% e il FTSE Mib l'1,28% dopo il nuovo allargamento degli spread sui titoli di Stato dei Paesi periferici dell'area euro. Nettamente in rosso anche la piazza di Madrid. Contrastato il resto d'Europa con Francoforte a guidare il gruppo dei mercati positivi. A Piazza Affari male tutte le banche e Telecom, quest'ultima all'indomani della trimestrale. Bene invece Fiat, grazie alle rassicurazioni dell'a.d. Sergio Marchionne, e Tenaris.

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