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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2010 alle ore 19:16.
Giulio Tremonti non è riuscito a trovare i due miliardi in più necessari a coprire tutte le richieste inserite nel maxiemendamento al ddl di stabilità, che «da 7 miliardi, si riduce a 5,5»: a renderlo noto è il vice ministro dell'Economia, Giuseppe Vegas, al termine dell'incontro con i capigruppo della commissione Bilancio alla Camera durante il quale è stata presentata la bozza del provvedimento. Il testo è stato poi depositato in commissione Bilancio. Seicento gli emendamenti già presentati. I parlamentari avranno tempo fino a domani, giovedì 11 novembre, alle 18 per presentare proposte di modifica, ed é quindi probabile che le votazioni inizino venerdì.
È stata trovata «l'intesa» sul testo del maxiemendamento, ha sottolineato il capogruppo della Lega Nord a Montecitorio, Marco Reguzzoni. Nella bozza, ha detto, sono state recepite in particolare le richieste della Lega, con l'istituzione, tra l'altro, di un fondo Cassa depositi e prestiti in favore delle imprese creditrici dei comuni.
Nel pacchetto, ha aggiunto Vegas, vengono confermati 1,27 miliardi di euro per comuni e regioni, 1,5 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali, un miliardo per univeristà e borse di studio, 800 milioni per gli sgravi sul salario di produttività. Queste saranno le misure certamente finanziate «su base annua», mentre altri interventi dovrebbero ottenere risorse «per un periodo più breve». A trovare spazio pure lo stop al ticket sulla diagnostica «per un periodo di 4 mesi» che dovrebbe valere circa 400 milioni. «Qualcosa» dovrebbe esserci anche per l'editoria, ha detto il viceministro senza specificare i dettagli. Tra le pieghe del provvedimento anche un "voucher all'inglese" per le imprese che affidano la ricerca agli atenei. Si tratta di una sorta di credito d'imposta per sostenere gli investimenti in ricerca. Confermati anche i fondi per l'edilizia sanitaria che andranno per l'85% al Sud e saranno coperti dal Fas.
Alle missioni internazionali vanno 750 milioni per 6 mesi e anche il 5 per mille «non sarebbe finanziato per tutto l'anno». Dentro anche i fondi per le scuole paritarie, mentre, al momento, rimane fuori il bonus energia del 55% per le ristrutturazioni edilizie. No anche alla proroga di un anno per l'esenzione Iva sugli immobili invenduti. Quanto alle coperture: «fino a un miliardo dovrebbe arrivare dai giochi, 2,4 miliardi dalle aste per le frequenze delle telecomunicazioni e 1,7 miliardi dal fondo di palazzo Chigi». L'emergenza in Veneto, dopo il vertice di questa mattina, è confermato che sarà al centro di un'altra partita.