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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2010 alle ore 16:53.
Firenze, Perugia, Genova e Palermo sono le città in cui l'acqua costa di più, mentre Cagliari, Milano e Palermo sono quelle in cui le famiglie pagano le tasse più elevate per i rifiuti solidi urbani. Lo attesta uno studio dell'Osservatorio "Prezzi e mercati" di Indis, Istituto di Unioncamere, sulle tariffe locali nel 2008-2009, indagine ancora in corso che riguarderà circa 50 capoluoghi di provincia (che rappresentano il 30% della popolazione).
Milano è risultata in testa alla hit delle città per il costo dell'acqua meno elevato (81,3 euro), calcolato sui consumi di una famiglia tipo di tre componenti. Nella città meneghina si spende meno di un terzo rispetto alla spesa affrontata nucleo familiare residente a Firenze (317 euro).
Per la tariffa dei rifiuti urbani pagata dalle famiglie la variazione del 4,6% rilevata dall'Istat nel 2009 sintetizza tassi di crescita delle diverse città compresi tra il -1% e il +57 per cento. La spesa per una famiglia tipo composta da tre componenti varia sul territorio con un rapporto da 1 a 2,5, dal valore più basso, pari a 130 euro annui, di Campobasso fino al più alto, pari a 330 euro, di Cagliari.
Per le tariffe pagate dalle utenze non domestiche (Pmi) - aggiunge lo studio - sul territorio ci sono differenze ancora più ampie. Su 96 capoluoghi di provincia, per un profilo tipo di un albergo, ad esempio, la tariffa dei rifiuti solidi può variare dai mille euro l'anno fino a 16mila, con un rapporto di 1 a 15. Per la tariffa dell'acqua potabile la spesa oscilla dai 7mila euro l'anno fino a 38mila, con un rapporto di 1 a 20.