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Questo articolo è stato pubblicato il 19 novembre 2010 alle ore 11:42.
Fatturato e ordinativi in calo per l'industria a settembre. Secondo i dati resi noti dall'Istat la diminuzione è stata pari allo 0,3% rispetto ad agosto. Rispetto allo stesso mese del 2009 c'è stato un aumento del 10,9% (dato grezzo). Nel confronto degli ultimi tre mesi (luglio-settembre) con i tre mesi immediatamente precedenti (aprile-giugno) la variazione congiunturale è stata pari a un +2%.
L'indice del fatturato corretto per gli effetti di calendario ha registrato in settembre una crescita tendenziale del 10,8% (i giorni lavorativi sono stati 22, come a settembre 2009).
Nel confronto tendenziale relativo al periodo gennaio-settembre, l'indice del fatturato corretto per gli effetti di calendario ha segnato una variazione positiva del 9,3%.
Gli ordinativi dell'industria hanno registrato a settembre un calo dell'1,2% rispetto ad agosto, mentre sono aumentati del 17,9% (dato grezzo) rispetto a settembre 2009. Lo comunica l'Istat, aggiungendo che sul dato mensile pesa la discesa segnata nel mercato estero.
Gli ordinativi nazionali, infatti, hanno registrato un incremento del 3,1% e quelli esteri una flessione del 7,8%, su base mensile. Invece, su base annua, il rallentamento rispetto ad agosto (quando l'indice aveva segnato un +32,8%) deriva da una crescita più marcata per il mercato estero (+20,9%) e più moderata per quello nazionale (+16,3%). Nel confronto tra gli ultimi tre mesi (luglio- settembre) e i tre mesi immediatamente precedenti (aprile-giugno) la variazione congiunturale è stata pari al +2,1%.
Guardando ai settori di attività economica, gli aumenti più marcati dell'indice grezzo degli ordinativi, fa sapere sempre l'Istat, hanno interessato la fabbricazione di mezzi di trasporto (+26%), la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+24,1%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+21,3%).
L'Istat ha acomunicato anche i dati sulla bilancia commerciale. Ad ottobre le esportazioni verso i Paesi extra Ue sono aumentate del 21,9%, mentre le importazioni hanno registrato una crescita del 32%. Il saldo risulta in deficit per circa un miliardo di euro, in peggioramento rispetto all'avanzo (+76 milioni di euro) dell'ottobre del 2009.