Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2010 alle ore 07:52.
MILANO. Oltre 600 siti contaminati, di cui sette, per gravità ed estensione, di rilevanza nazionale. Bombe ecologiche in attesa di bonifica, cui si affiancano 1.535 siti "potenzialmente" inquinati sui quali sono in corso verifiche da parte dei comuni e della regione.
Il capoluogo
La parte del leone nella mappa dei veleni in regione la fa il capoluogo, dove risultano 122 siti contaminati, 363 in fase di verifica. E 209 bonificati, che, comunque, dopo il caso Santa Giulia, Calchi Taeggi e per ultima l'area Bovisa, non fanno dormire sonni tranquilli. Nomi e cognomi dei siti sfilano nel censimento messo a punto dal Pirellone per rispondere a una interrogazione del consiglio regionale e che risale al dicembre del 2009. Non ci sono altri aggiornamenti e le tabelle non riportano il grado di contaminazione, che può essere lieve e circoscritto, causato ad esempio da un semplice sversamento di sostanze tossiche, oppure più importante.
Nella lista (pubblicata in versione integrale sul sito www.ilsole24ore.com), figurano alcune aree industriali come l'ex Ansaldo di viale Sarca o l'area dismessa Sirio di via Candiani, l'ex Osram di via Savona, l'ex Richard Ginori di via Tucidide, ma anche condomini costruiti su terreni da bonificare, case popolari e distributori di benzina ormai in disuso. Sul milanese gravitano anche i cosiddetti "siti di interesse nazionale", quelli più problematici, dichiarati tali nel 1998, ma la cui attività di bonifica – eccetto il caso di Cerro al Lambro dove sono terminati i lavori, ma ancora manca la certificazione – è ancora in corso. Per le attività di recupero sono stati stanziati centinaia di milioni.
In regione
A dettare le priorità di intervento sulle aree di competenza regionale, in base alla gravità della situazione, è il "Piano Stralcio di bonifica" in cui la regione individua i siti da bonificare o mettere in sicurezza. L'ultimo piano risale a tre anni fa. Ma poco è cambiato: su 78 aree per le quali era stata decretata l'urgenza di intervento solo nove possono essere dichiarate concluse. Anche in questo caso, nella parte alta della classifica per pericolosità, la parte del leone spetta ancora alla provincia di Milano.