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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2010 alle ore 20:52.
La Federal Reserve ha rivisto fortemente al ribasso le previsioni di crescita dell'economia americana per il 2011 e ha alzato in maniera decisa le previsioni sulla disoccupazione, che potrebbe rimanere sopra l'8% nel 2012. È quanto si legge nelle minute del Fomc, il braccio di politica monetaria della Banca centrale americana, relative alla riunione di tre settimane fa. Il dato ha un effetto limitato sulle contrattazioni in Borsa. Wall Street resta debole a poche ore dalla chiusura sulla scie delle incertezze legate al salvataggio irlandese.
La Fed stima che il Pil americano salirà a un tasso annuale tra il 3 e il 3,6% nel 2011, dopo una crescita quest'anno intorno al 2,5%. Le previsioni di giugno indicavano un incremento del prodotto interno lordo per il prossimo anno tra il 3,5 e il 4,2%. La lenta ripresa porterà il tasso di disoccupazione, ora intorno al 9,6%, al 9% circa alle fine del prossimo anno, contro le precedenti attese, formulate a giugno, per un tasso all'8,5% negli ultimi tre mesi del 2011.
Nel 2012 la disoccupazione resterà intorno all'8%, dal 7,3% stimato prima dell'estate. La Banca centrale Usa ha inoltre alzato la stima sul tasso di disoccupazione strutturale dal 5,3% al 6%, a causa di alcuni danni permanenti che la recessione ha causato nel mercato del lavoro. La debolezza dell'economia dovrebbe mantenere l'inflazione sotto il target informale indicato dalla Banca centrale Usa, ovvero il 2%, fino al 2013.
La notizia della revisione al ribasso delle stime Fed sul Pil americano arriva nel giorno in cui il dipartimento del commercio ha diffuso i dati relativi al terzo trimestre. Dat rivisti al rialzo (+2,5% contro il +2% riportato in via preliminare trenta giorni fa) e migliori delle attese che erano per una revisione a +2,4%.