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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2010 alle ore 18:14.
La crescita dell'economia mondiale prosegue, ma rallenta. Ma soprattutto con andamenti diseguali tra aree. È l'analisi contenuta nel «Rapporto sulla stabilità finanziaria» di Bankitalia presentato a Roma dal governatore, Mario Draghi. In questo andamento differente, segnala il rapporto, nel 2011 «in Italia il Pil si espanderebbe a ritmi inferiori alla media dell'area euro», mentre «la dinamica del prodotto si prospetta sostenuta nei Paesi emergenti e in via di sviluppo, moderata nelle economie avanzate».
«La crescita è fondamentale», commenta Mario Draghi che spiega: «Crescendo si pagano i debiti ed è altrettanto fondamentale del rigore di bilancio per la stabilità finanziaria». Nelle economie avanzate, ha detto ancora il governatore di Bankitalia, l'intensità della ripresa è «connotata da rischi». La domanda mondiale «potrebbe risentire del rientro delle misure straordinarie di sostegno attuate durante la crisi; le decisioni di spesa di famiglie e imprese potrebbero essere frenate dall'esigenza di ridurre l'indebitamento e dalla lentezza della ripresa dell'occupazione. Le tensioni nell'offerta di credito potrebbero riemergere».
«L'euro non é in discussione. È uno dei maggiori successi dell'integrazione europea da cui tutti i Paesi hanno avuto benefici straordinari», ha proseguito Draghi, che ha ricordato «la buona tenuta» dei mercati euro: «I mercati obbligazionari europei funzionano bene», ha detto, citando tra i fattori di stabilità il fatto che l'80% dei bond emessi dai paesi dell'Eurozona sia detenuti da residenti nell'area dell'euro.
Le banche italiane, ha proseguito Draghi, sono state colpite solo indirettamente dalla crisi e questo grazie soprattutto «a un modello di intermediazione fondamentalmente sano» e a «un quadro regolamentare e un modello di vigilanza prudente». Per gli intermediari, ha spiegato, i rischi «derivano soprattutto dalle debolezze dell'economia italiana e prima fra tutte la bassa crescita. Emerge, ancora una volta, il legame inscindibile che unisce
la stabilità finanziaria alla crescita economica». Tuttavia, ha osservato Draghi, «é ovvio, comunque, che alcune banche devono lavorare di più per rafforzare la solidità del patrimonio in parte per la crescita registrata dalle sofferenze bancarie e in parte per adeguarsi ai nuovi