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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2010 alle ore 15:52.
Il gruppo automobilistico tedesco Volkswagen potrebbe creare nel «medio termine» fino a 50mila nuovi posti di lavoro a livello mondiale, di cui 5-6mila in Germania entro il 2015. Lo ha detto il capo del personale del colosso automobilistico europeo, Horst Neumann, durante un'intervista al quotidiano Handelsblatt. Il piano segue l'annuncio del mese scorso di investimenti per 51,6 miliardi di euro nei prossimi cinque anni e conferma la volontà della Volkswagen di diventare il primo produttore mondiale entro il 2018.
La casa tedesca sta meglio dei concorrenti
Attualmente, il gruppo ha 400mila dipendenti in tutto il mondo e conserva il primo posto in Europa per auto immatricolate. Secondo le statistiche Acea più recenti (mese di ottobre), il gruppo tedesco ha una quota di mercato del 22,5% nei paesi dell'Unione europea, in crescita rispetto al 21,1% dello stesso mese del 2009. La casa tedesca ha subito meno dei concorrenti la flessione del mercato facendo registrare un calo delle vendite pari all'11,3%, contro una flessione media del 16,6% del mercato (-32,9% il gruppo Fiat). Questi dati si fanno sentire sui conti dell'azienda decisamente sani.
Le richieste del sindacato
Anche in ragione di queste performance il sindacato tedesco Ig Metall ha chiesto un aumento del 6% per i salari dei dipendenti della Volkswagen per i prossimi 12 mesi. Lo ha fatto sapere il leader sindacale Hartmut Meine, che condurrà i negoziati, spiegando che la casa di Wolfsburg «segna record da mesi» e «sta meglio dei rivali». Un forte aumento é quindi da considerarsi «adeguato e ben giustificato», aggiunge Meine. Il vecchio contratto scade il 31 gennaio venturo. Il sindacato inizierà a negoziare con la controparte il 19 gennaio a Hannover.