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Questo articolo è stato pubblicato il 27 dicembre 2010 alle ore 08:30.
Il calcio divide, il calcio unisce. Succede a Genova. È rimasta congelata nel freezer dello stadio Luigi Ferraris, quartiere di Marassi, l'adrenalina per il derby che si doveva giocare la domenica prima di Natale. Ma intanto le due squadre contribuiscono a fare della provincia ligure la migliore in Italia nella quarta edizione dell'Indice di sportività, elaborato dal Gruppo Clas.
È proprio grazie alla voce riguardante i campionati professionistici del football che Genova conquista il primo posto, assegnato già ai fini dell'indagine sulla «Qualità della vita» (si veda Il Sole 24 Ore di lunedì 6 dicembre). Si tratta della classifica con il peso maggiore (il 17,5%) sulla graduatoria generale. Per una provincia di circa 900mila abitanti avere due club nella massima serie è già un successo. Se poi – come nel 2009/2010 – la Sampdoria conquista un rilevante quarto posto e il Genoa finisce nono (su 20), è chiaro che il punteggio lievita.
Guardando il podio delle varie specialità (nella tabella a fondo pagina), si riscontra anche un terzo posto negli sport di squadra diversi da calcio, basket e volley: qui gran parte del merito è della pallanuoto, con quattro squadre in serie A1 e, soprattutto, con la Pro Recco regina a livello nazionale e continentale.
Quanto ai singoli atleti, in sport individuali o di squadra, erano 13 i genovesi presenti alle ultime edizioni delle Olimpiadi: 11 a Pechino 2008 e due all'appuntamento invernale di Vancouver 2010.
I pro e i contro
In sede locale il primato fa piacere, ma fa anche discutere. Mauro Nasciuti – presidente dal 1983 del Cus Genova, polisportiva con circa 3mila tesserati – si muove nel campo dei distinguo: «Mi spiego questo risultato – afferma – se penso alle località della provincia: da Recco ai campi da golf di Rapallo, Cogoleto e Arenzano, per citare due esempi. La città, invece, ha gravi problemi di impianti. Penso all'atletica (con alcune piste che di fatto non si possono usare) e soprattutto a basket e volley, visto che manca un palazzetto dello sport all'altezza. Insomma, dal punto di vista del calcio, va bene: oltretutto, ultimamente sono sorti nuovi campi in erba sintetica, per cui i fondi sono stati trovati. Ma per il resto le difficoltà ci sono, nonostante il fatto che in genere i genovesi sono propensi a fare sport e nonostante la presenza di dirigenti di alto livello (uno per tutti, Carlo Croce, presidente della Federazione italiana vela, che peraltro ha sede proprio a Genova, ndr). Servirebbe maggiore attenzione a certi aspetti, soprattutto da parte del comune».