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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2011 alle ore 18:28.
3.Forse nulla più della creazione di grandi complessi industriali esprime la volontà di trasformazione che ha pervaso l'industria dell'automobile come asse nevralgico dello sviluppo. Le grandi fabbriche parvero costituire non più un'anomalia, ma il modello nuovo e virtualmente egemone che la crescita conduceva alla ribalta.
Da Mirafiori, di Giuseppe Berta, il Mulino, 1998
Mirafiori, la fabbrica alveare, nasce già grande il 15 maggio 1939. Adulta nel suo corpaccione di 500 metri di fronte e 700 di lato, negli 11 chilometri di binari, nei 7 chilometri di gallerie sotterranee, negli 85mila metri quadrati di vetro, nei 41mila metri di tubi per l'acqua di raffreddamento. Nasce robusta di braccia e gambe, quelle di 22 mila operai spalmati su due turni. Si dice che già il giorno dell'inaugurazione abbia rischiato il soffocamento. Colpa del silenzio ostinato della maestranze di fronte a un duce stizzito, trattenuto a stento sul palco dal senatore Giovanni. Nasce ombrosa e consapevole di sè e della sua forza, la Fabbrica. Mirafiori è il miracolo italiano. O almeno uno dei suoi tre lati: frigo, auto e tv. Qui viene progettata nel '55 la 600, e poi nel '58 la 500. Qui trova calco italiano il fordismo: produrre per tanti e a costi accessibili. E' in questa vastità che si forgia lo sviluppo nostrano car oriented: l'auto come tessera prima di un domino. Dalle quattro ruote, il gigantismo gemma nella siderurgia necessaria alle carrozzerie, si estende alle gomme dei penumatici, passa per osmosi al calcestruzzo delle strade e delle autostrade. Mirafiori, però, non è solo traino. E' anche specchio e caleioscopio del paese. La Fabbrica è il luogo del miracolo economico, dove si misura un paese che ha fame di efficienza: tra '48 e '58 l'incidenza del costo del lavoro cala dal 18% al 14% e per produrre 1 chilogrammo di prodotto Fiat il tempo si contrae del 73%. Ma è anche il campo della guerra fredda, degli immigrati; fino all'eversione, e poi agli anni 80. Fino a oggi, alla newco, al contratto auto separato. Ma questa è storia ancora da scrivere. E la Fabbrica ne sarà ancora snodo e crocevia.