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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2011 alle ore 18:29.
4.Ho congedato la scorta, e verso le dieci di sera ho preso l'auto e mi sono fatto tutto il giro di Mirafiori. Quella sera mi sembrò di capire e mentre capivo, mi ricaricavo.
Da Questi anni alla Fiat, di Cesare Romiti e Giampaolo Pansa, Rizzoli , 1988
E' una notte d'ottobre e di quasi inverno quella che precede la svolta. Da 35 giorni, dall'11 settembre 1980, Mirafiori è "assediata" dai picchetti. La Fiat ha annunciato 14 mila licenziamenti - poi trasformati in 23 mila cassintegrati - il sindacato ha risposto a muso duro. Il 24 settembre è sciopero generale. Il 26 il segretario del Pci Enrico Berlinguer, davanti ai cancelli, ha assicurato "l'impegno politico, organizzativo e di idee" ai manifestanti. Per la casa di Torino è lo scontro più duro del dopoguerra. La città ne segue le sorti partecipe e spaventata, in attesa sospesa. Fiat deve, vuole licenziare non solo per necessità di mercato e di bilancio, ma anche di "clima interno" come dirà il direttore del personale Maurizio Magnabosco. E' in questo scenario che si colloca il tour notturno che l'ad Cesare Romiti ricorda con Giamapaolo Pansa. I picchetti, i falò per scaldarsi, la gente che suona le chitarre e canta, le ragazze che ballano. Tutto studiato dal finestrino, in incognita. "Questi non sono operai, mi sono detto. Sono i soliti duemila professionisti del sindacato". Di lì a poche ore , 40 mila persone, guidate dai quadri Fiat, sfileranno per la città chiedendo di tornare in fabbrica. La città ha deciso, insieme a un pezzo di fabbrica. E' il crinale che chiude una vertenza e un'epoca. E' la vittoria dell'azienda. Erano davvero 40mila? Fu un moto spontaneo? Romiti assicura che sì, fu tutto vero. Quella marcia seppellisce gli anni 70 e li consegna alla storia con il suo carico di conflittualità perenne. Riduce la forza del Pci, schiaccia il dissenso fuori dai cancelli. Si apre l'era Romiti, entrato in corso Marconi sei anni prima. Durerà.