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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2011 alle ore 12:52.
«La crisi non è finita». È questa a convinzione del ministro dell'Economia Giulio Tremonti che a Parigi, in un intervento alla conferenza su «Nuovo mondo, nuovo capitalismo» organizzata dal ministero delle Finanze francese, ha messo in guardia dai facili ottimisti sulla fase attuale. L'idea di Tremonti è rimettere al centro dell'azione post-crisi la politica. D'altra parte è politica la sfida globale: «È facile vedere che oggi l'interazione, la competizione è tra blocchi continentali», l'Europa deve agire sul piano internazionale come area e non come sommatoria di nazioni. Di qui una citazione del discorso di Winston Churchill del 1946 che guardava alle macerie lasciate dalla seconda guerra mondiale. Disse: «Che l'Europa risorga».
Tremonti ha ammonito che la guardia dei governi e delle istituzioni internazionali deve restare alta perché «stiamo vivendo come in un videogame: appare un mostro, lo combatti, lo vinci e allora ti rilassi, ma subito dopo appare un altro mostro, ancora più forte del primo». Ecco quindi l'interrogativo al quale va data una risposta: «Siamo sicuri che tutto sta andando bene?». In realtà, ha continuato Tremonti, si sta verificando una situazione per cui viene attaccato (dai mercati finanziari - ndr) un paese dopo l'altro, «come accadde fra Orazi e Curiazi».
«Se si guarda al futuro geopolitico è evidente che la competizione - ha sottolineato il ministro - è tra continenti» e per questo è necessario che l'Europa abbia un ruolo nel suo insieme. «La crisi - ha detto Tremonti parlando ancora dei suoi effetti sull'Europa - ha mantenuto i confini politici ma non ha mantenuto i confini economici e il rischio è senza confini».
Sottolineando poi che negli anni passati si è posto troppo l'accento sui budget e i debiti pubblici «quando poi invece la crisi è arrivata dal settore privato», Tremonti ha sottolineato che non è più possibile pensare che «se un business va bene è ok e ci sono i dividendi mentre se non va bene la responsabilità è limitata».
In atto un cambiamento politico istituzionale in Europa
Per Tremonti è in atto un processo di cambiamento istituzionale e politico importante in Europa. «È in atto un processo che si fonda su quattro pilastri: ruolo più attivo della Bce, il Fondo di stabilizzazione finanziaria che dovrebbe essere completato con la proposta di Eurobond, disciplina di bilancio in tutti i paesi, il semestre europeo. L'Europa, secondo Tremonti, riparte da qui.