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Economia Lavoro

Cassa integrazione record in Italia: 580mila lavoratori coinvolti nel 2010. Regioni del Nord le più colpite

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Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2011 alle ore 12:34.

Poco più di 1,2 miliardi di ore di cassa integrazione autorizzate, con più di un quarto delle quali in deroga, che tradotte vogliono dire circa 580mila lavoratori coinvolti e un taglio netto del reddito per oltre 4,6 miliardi di euro, pari a più di 8 mila euro per ogni singolo lavoratore. Queste alcune delle cifre contenute nelle nuove elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell'Osservatorio Cig del dipartimento Settori produttivi della Cgil Nazionale nel rapporto di dicembre.


«Il risultato peggiore di sempre»
In termini di ricorso alla cassa integrazione l'anno passato ha fatto registrare, secondo il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, «il risultato peggiore di sempre, andando oltre il punto più basso della crisi produttiva toccato nel corso del 2009, e che va letto in parallelo al tonfo degli ordinativi nell'industria registrato dall'Istat». Da gennaio dello scorso anno a dicembre, nell'arco quindi dei 12 mesi, l'aumento complessivo delle ore di Cig è stato del +31,7% sul 2009 per un totale di 1.203.638.249 ore di cassa autorizzate.

A dicembre ancora giù
Per quanto riguarda il solo mese di dicembre, la Cig sul mese di novembre «è tornata ad aumentare del +3% con 21.445.226 ore autorizzate». Un dato che per la Cgil «conferma come la ripresa produttiva non sia ancora capace di muovere positivamente l'occupazione nei settori produttivi». Nella maggioranza dei settori c'è, infatti, «una riduzione delle ore di Cig ma in quello alimentare, nell'edilizia, nell'energia, nei servizi e nelle attività connesse con l'agricoltura si conferma la tendenza ad un nuovo aumento».
La Cigs segna, sempre a dicembre,«un aumento sul mese precedente del +11%, recuperando il calo registrato a novembre, con 43.196.167 Ore autorizzate. L'aumento tendenziale è invece del 36,7%. I settori con incrementi maggiori anno su anno sono: il metallurgico +304,1% (che resta quello con l'aumento maggiore), il legno +246,5%, il meccanico +219,8%, l'edilizia +213,8%, carta e poligrafiche +116,2% e il commercio +56,6%».

Tra inattivi e scoraggiati
Il numero di lavoratori in cassa integrazione delinea, inoltre un'ampia area di «forzata inattività produttiva» che può essere calcolata all'interno della platea dei disoccupati. Sommando quindi i cassintegrati assieme agli "scoraggiati" l'indice di disoccupazione complessivo oscilla tra il 10,7% (prendendo come riferimento il tiraggio presunto di Cig, ovvero 409.283 lavoratori) e l'11,4% (alla luce dei 580mila in Cig a zero ore). Per quanto riguarda la platea di scoraggiati il rapporto di Corso d'Italia ricorda che lo scorso anno 114.562 persone hanno rinunciato ad iscriversi alle liste di collocamento. «Il debole segnale di ripresa - sottolinea Scudiere -, sta tutto in queste cifre: senza un autorevole intervento del governo sulla politica fiscale, a vantaggio dei redditi medio bassi, e scelte politiche per la ripresa industriale, il paese non uscirà dalla attuale situazione, dove ormai sta, prepotentemente, aumentando la componente strutturale della crisi».

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I ricorsi alla Cigs aumentati del 71,8%
Per quanto riguarda le causali, la Cgil spiega: «I ricorsi ai decreti Cigs nel corso dell'intero 2010 sono stati 6.751 Con un aumento del 71,8% sul 2009. I decreti riguardano 9.350 Unità aziendali e si conferma un aumento delle crisi aziendali (+79,8%), che rappresentano il 70,9% del totale dei decreti». Tra le altre causali "significative" per numero dei decreti «restano le domande di ricorso al fallimento (+57,1%), al ricorso al concordato preventivo (+47,7%), in amministrazione straordinaria (+53,2%)». Ancora, secondo il sindacato, «aumentano i contratti di solidarietà del +74,7%, che rappresentano il 14,4% del totale dei decreti, mentre le domande di ristrutturazione aziendale sono solo 161, appena il 2,4% dei decreti, e le conversioni aziendali 13, lo 0,2% del totale dei decreti».

Basse percentuali di rinnovamento e reinvestimento
Lo studio della Cgil rileva il fatto che è stata «costante per tutto il 2010 la tendenza negativa all'aumento degli interventi di tipo passivo verso le imprese mentre quelli che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale dell'impresa non raggiungono una percentuale rilevante», pari cioè al 5,8% del totale dei decreti.

Le regioni del Nord le più colpite
Sono le regioni del nord quelle dove si è registrato il ricorso più alto alla cassa integrazione nel corso del 2010. Dal rapporto dell'Osservatorio Cig della Cgil Nazionale si rileva che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate c'è la Lombardia con 314.277.391 ore da inizio anno a novembre scorso che corrispondono a 150.516 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 185.742.807 ore per 88.957 lavoratori e il Veneto con 124.817.662 ore di cig autorizzate per 59.779 lavoratori. Prima in questa classifica tra le regioni del sud c'è la Puglia con 71.251.568 ore che coinvolgono 34.124 lavoratori. Mentre per il centro è il Lazio la regione dove si registra il maggiore ricorso alla Cig con 68.121.463 ore per 32.625.

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