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Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2011 alle ore 20:48.

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Germania al sorpasso sull'ItaliaGermania al sorpasso sull'Italia

GENOVA - La cantieristica italiana, fino al 2009 leader mondiale nel mercato delle navi da crociera, sta perdendo punti sul mercato, orfana anche di una politica governativa che agevoli gli investimenti sul settore, siano essi esteri o nazionali. Non è un caso che il tavolo ministeriale sulla cantieristica, aperto nel 2009, si sia riunito, da allora, solo una volta, nell'ottobre 2010, senza decidere nulla di significativo per il comparto.

A farne le spese, paradossalmente, è un'azienda di Stato: Fincantieri, che per anni ha mantenuto il primato mondiale del portafoglio ordini, surclassando i competitor europei in grado di contendergli la leadership, cioè i cantieri tedeschi Meyer Werft ed Stx Europe (di proprietà coreana, con stabilimenti in Francia e Finlandia). Oggi, dopo la crisi mondiale che ha determinato un forte rallentamento delle commesse per navi da crociera ma anche per altri tipi di unità (in primis i traghetti), la situazione è sensibilmente mutata.

A gennaio 2010, infatti, Fincantieri con un portafoglio ordini di 11 navi copriva il 42,2% del mercato (percentuale calcolata in base alle tonnellate di stazza lorda in costruzione); Meyer aveva il 36% (8 navi); Stx Europe il 17,6% (3 navi) e T. Mariotti, altro cantiere italiano (privato) il 4,2% (2 navi). A gennaio di quest'anno, le cose stavano (e stanno tuttora) diversamente: Fincantieri con 8 navi è scesa 40,4% del mercato, superata da Meyer che, con lo stesso numero di unità in costruzione ma di stazza maggiore, copre il 42%; Stx, con 3 navi è calato al 15,3% e Mariotti al 2,3% (con una nave).

Il fatto che la somma tra il portafoglio ordini di Fincantieri (che l'anno scorso si è assicurata due commesse per navi del gruppo Carnival) e quello di Mariotti consenta al paese di restare (di misura) in cima alla classifica è una magra consolazione. Perché si deve più alla capacità dei manager che guidano le aziende che non a una politica governativa capace di valorizzare le eccellenze del paese. Politica che, al contrario, Francia e Germania hanno saputo condurre con efficienza.

Stx France, partecipata al 33,34% dal "Fondo strategico d'investimento" nazionale ha ricevuto un decisivo sostegno dal governo per i due contratti perfezionati nel 2010 sulle crociere. Il primo consiste in una nave per Msc Cruises, commessa resa possibile dal fatto che lo Stato francese ha offerto garanzie finanziarie per la compagnia. Il secondo ordine è un'unità da crociera commissionata alla società statale libica Gnmt (la Libia ha pagato la prima rata in contanti; ora, col conflitto in atto, è da vedere cosa succederà). Inoltre, nel 2011, lo stabilimento ha acquisito una commessa per una piccola nave da crociera dal gruppo tedesco Tui.

Infine, la Francia supporta la diversificazione del cantiere nel militare. Non è un caso, infatti, che Stx Finland, che non beneficia dello stesso supporto dal governo finlandese, veda la propria sopravvivenza fortemente a rischio. Anche per la recente firma di una lettera d'intenti per una nave, più un'opzione per un'altra, tra Meyer Werft e Royal Caribbean, storico cliente dei finlandesi. E si giunge alla Germania. Oltre alla lettera d'intenti cui si è fatto cenno, Meyer Werft, che si avvale anche del supporto offerto dal governo tedesco alla ricerca, ed è favoritodal positivo momento economico del paese, si è aggiudicato, nel 2010, tre unità da crociera, una da Carnival e due da Ncl.

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