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Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2011 alle ore 20:48.
Molto positive le attese 2011 delle compagnie crocieristiche che operano principalmente in Italia e nel Mediterraneo, anche gli operatori non sottovalutano i rischi legati alla sitiazione in Nord Africa e Medioriente. A fornire il polso della situazione sono le tre società di navigazione maggiormente presenti sul Mediterraneo: Costa Crociere, l'azienda italiana di Carnival corporation; Msc, la compagnia del gruppo italo-svizzero che fa capo a Gianluigi Aponte; e la statunitense Royal Caribbean (Rccl).
Che il 2011 sia atteso come un anno positivo lo indicano i dati divulgati dall'agenzia marittima Cemar Agency Network, sulla movimentazione dei passeggeri prevista nei porti italiani: 10,9 milioni di passeggeri (+16,94% sul 2010) e 5.062 toccate di navi (+4,81%). Il gruppo Costa, peraltro, movimenterà più di un terzo dei crocieristi registrati da Cemar. Nel corso del 2011, è previsto che le navi della compagnia spostino nel Mediterraneo quasi 9 milioni di passeggeri, con una crescita stimata del 33% sul 2010. E l'Italia sarà la destinazione che beneficierà maggiormente del traffico generato da Costa, con quasi 4 milioni di passeggeri movimentati (+50% sul 2010).
Msc, da parte sua, prevede, per il 2011, di trasportare 1,35 milioni di passeggeri; un incremento, rispetto agli 1,22 milioni del 2010, raggiunto anche grazie all'entrata in attività di Msc Magnifica.
Per quanto riguarda Royal Caribbean, il gruppo nel 2011 aumenterà la presenza nel Mediterraneo, facendo registrare una crescita del 45,4% sul 2010, grazie a 23 navi e 2,52 milioni di passeggeri movimentati. In Italia, poi, faranno scalo 17 navi Rccl; sale il numero dei porti italiani inseriti nella programmazione (19 contro i 17 del 2010) e la movimentazione totale di passeggeri cresce del 60%, raggiungendo i 2,2 milioni.
Ma sulle previsioni positive pesano gli sviluppi della situazione in Nord Africa e Medioriente. L'European cruise council (Ecc), associazione dei più importanti operatori di crociere in Europa, con una nota del chairman Manfredi Lefebvre d'Ovidio (armatore di Silversea), fa sapere che la situazione nordafricana e mediorientale è «costantemente monitarata». E che le compagnie crocieristiche «hanno la flessibilità» per riposizionare immediatamente, se necessario, le loro navi «ovunque sia sicuro».
Nelle scorse settimane Costa ha annunciato la sostituzione degli scali previsti in Tunisia, Egitto ed Israele con scali a Malta, Palma de Maiorca, Cagliari, Cipro, Grecia e Turchia. Ma sono gli scontri in Libia a pesare di più sulle scelte dei clienti. «Le prenotazioni – afferma Gianni Onorato, direttore generale di Costa – finora sono in linea con quelle dell'anno scorso, fermo restando qualche recesso fisiologico dovuto a chi non ha apprezzato i cambiamenti di itinerario nel Mediterraneo. Ma, a partire da sabato 19 marzo, c'è stato un rallentamento importante delle prenotazioni. Non sulle navi in partenza dall'Adriatico ma su quelle dai porti tirrenici. Sono segnali che attribuiamo ad una reazione agli eventi della Libia. Così la domanda si sposta sul Nord Europa o da Venezia verso Grecia, Croazia, Turchia. Credo si possa parlare di un momento di riflessione: non ci sono cancellazioni ma un rallentamento sì». Per Msc, che ha cancellato gli scali previsti a Tunisi ed Alessandria d'Egitto, prevedendo soluzioni alternative, dice il managing director Domenico Pellegrino, «l'andamento delle prenotazioni, nei primi mesi del 2011, è stato positivo, con un incremento del 10%, a livello globale, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». Pellegrino non computa, però, l'effetto Libia che, come si è visto, ha iniziato a frenare i crocieristi.
Anche Rccl ha riorganizzato gli itinerari. Per quanto riguarda, in particolare, la Libia, spiega Lina Mazzucco, direttore generale di Rccl Italia, «nessuna delle nostre navi ha itinerari in quella zona ma, per ragioni di sicurezza, la compagnia ha deciso di modificare i viaggi che prevedevano scali in Egitto (Alessandria è stata sostituita con Istanbul). Nessun cambiamento, per ora, sul nuovo itinerario nel Mar Rosso. Al momento abbiamo ricevuto richieste di aggiornamento e verifica da parte delle agenzie di viaggio, ma non cancellazioni. Teniamo costantemente monitorata la situazione politica nordafricana. Ci auguriamo, naturalmente, che vada a migliorare e a riassestarsi». (R.d.F.)
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