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Questo articolo è stato pubblicato il 05 luglio 2011 alle ore 10:05.

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Il 2011 si avvia a essere l'anno nero per i traghetti che collegano la Sardegna col continente. A far precipitare la situazione nel caos e a far crollare del 18,3% il numero di passeggeri trasportati concorrono più cause. In primo luogo il prolungarsi della crisi dell'economia in Europa che frena le famiglie, poi i rincari dei prezzi dei biglietti dei ferry, cresciuti, secondo l'Istat, del 52,8% a giugno 2011, rispetto allo stesso mese del 2010 e, infine, l'incertezza sulla privatizzazione di Tirrenia. Fattori, gli ultimi due, ai quali si lega l'ingresso sul mercato di Saremar, la compagnia regionale controllata dalla Regione Sardegna, che ha attivato due nuove linee: Civitavecchia-Golfo Aranci e Vado Ligure-Porto Torres per contrastare il caro-prezzi dei concorrenti.

Secondo quanto rilevato dall'Autorità portuale Nord Sardegna, tra gennaio e maggio 2011 il sistema degli scali di Olbia, Torres e Golfo Aranci ha perso 176mila passeggeri, -18,3% rispetto allo stesso periodo del 2010. Un calo che ha portato anche a diverse cancellazioni di corse di traghetti (20 nel solo mese di maggio). «I numeri ufficiali di giugno - spiega Paolo Piro, presidente dell'Authority - ancora non sono stati conteggiati. Ma ritengo che il mese appena passato abbia proseguito il trend negativo, anche se la movimentazione dei passeggeri sarà superiore a quella di maggio. Perfino le merci, dopo un maggio positivo, sembrano avere una battuta d'arresto, con meno mezzi imbarcati sulle navi». E ieri la manifestazione di un centinaio autotrasportatori, che chiedono un intervento della Regione contro il caro-traghetti per le merci, ha bloccato loscalo industriale di Olbia.

«Occorre lavorare - dice il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci - a una soluzione che scongiuri il caro-tariffe dei traghetti e garantisca la continuità territoriale del trasporto, compreso quello delle merci, che negli anni ha segnato un calo. Ci vuole un tavolo col governo e rivedere completamente l'accordo per le convenzioni di continuità territoriale, che è vecchio di 20 anni». Cappellaci, poi, spiega che dall'inizio dell'attività di Saremar (metà giugno per Civitavecchia-Golfo Aranci e 22 giugno per Vado-Torres) la compagnia ha venduto 22mila biglietti. Infine, respinge l'ipotesi che al rallentamento delle prenotazioni di ferry per la Sardegna abbia contribuito, se non marginalmente, «l'annuncio fatto in aprile delle nuove rotte di Saremar».

Differenti i pareri dei privati che operano sulle rotte sarde. «Cappellacci - afferma Vincenzo Onorato, patron di Moby - ha contribuito, continuando a ripetere che la Sardegna è cara, a colpire il mercato dell'isola. Noi quest'anno, contando le prenotazioni, segnamo un -40% di passeggeri, che significa una perdita di 800mila persone, da 2 milioni di passeggeri del 2010 a 1,2 milioni di quest'anno».
Roberto Martinoli, ad di Grandi Navi Veloci, spiega che le prenotazioni della compagnia, fra giugno e settembre, sono scese, rispetto al 2010, «del 60% sulla Genova-Torres; del 35% sulla Genova-Olbia e del 38% sulla Civitavecchia-Olbia. E il fatto che Cappellacci, da febbraio di quest'anno, stia insistendo sul caro-prezzi in Sardegna, certo non ha aiutato. Bisogna dire, però, che nelle ultime tre settimane il trend delle prenotazioni ha cominciato un forte recupero: in precedenza non si era mai avuto un incremento così ritardato».

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