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Questo articolo è stato pubblicato il 05 luglio 2011 alle ore 09:31.
Slitterà quasi certamente dopo l'estate, se si riuscirà a portarlo a termine, il passaggio di Tirrenia alla Compagnia italiana di navigazione (Cin), la cordata composta dagli armatori Aponte, Grimaldi e Onorato. Insomma, si complica sempre di più la cessione della compagnia pubblica di navigazione, attualmente guidata dal commissario straordinario Giancarlo D'Andrea. Proprio ieri il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, ha spiegato che per Tirrenia «c'è un commissario con tutti i poteri e che ha lavorato molto bene. Non c'è nulla da eccepire. Ci sono state difficoltà, che però sono in via di risoluzione». In realtà si è creata una situazione d'impasse. Sempre ieri, il bollettino dell'Autorità garante della concorrenza ha ufficializzato il fatto che spetta all'Autorità antitrust europea dare il via libera sull'acquisizione, da parte di Cin, della Tirrenia, sottolineando che, per l'Authority italiana, «non vi è luogo a provvedere» sulla concentrazione.
Una precisazione che fotografa lo stallo: dopo l'ingresso sul mercato, per tutto il periodo estivo, della Saremar, la società di navigazione della Regione Sardegna che fa concorrenza ai privati e alla compagnia di Stato sulle rotte tra l'isola e il continente, Cin, pur avendo ottenuto il via libera per Tirrenia, ha tirato il freno sulla firma del contratto (che era prevista il 23 giugno), nonostante abbia già versato una fidejussione di 20 milioni. Ora sta preparando i documenti per notificare l'acquisizione della compagnia all'Antitrust europea, i tempi delle cui decisioni sono incerti. Ma sicuramente andranno a dopo agosto.
Una soluzione, proposta da D'Andrea, sarebbe quella di firmare il contratto per l'acquisto (del valore di 380 milioni) entro luglio, inserendo una clausola che ne assoggetti la validità alle decisioni dell'Antitrust Ue. Con un accordo di quel tipo, a fronte di un'eventuale decisione dell'Autorità garante che mettesse in discussione l'impostazione della privatizzazione (magari escludendo le convenzioni statali previste), potrebbero essere rivisti il prezzo di acquisto della compagnia o la quantità di dipendenti della Tirrenia di cui Cin dovrebbe farsi carico (attualmente 1.400 persone). Anche se questo accordo sub condicione fosse firmato, però, il reale passaggio di timone tra D'Andrea e l'ad di Cin, Ettore Morace, assai difficilmente potrebbe avvenire prima di settembre.
R.d.F.
L'OPERAZIONE TIRRENIA
I debiti - 550 mln
L'indebitamento di Tirrenia, attualmente commissariata, è pari a 550 milioni tra credito privilegiato (40%) e chirografo.
Il prezzo - 380 mln
Il prezzo di vendita della compagnia pubblica è stato fissato dall'advisor Banca Profilo a 380 milioni.
La fidejussione - 20 mln
La cordata Cin, che si è aggiudicata la gara per Tirrenia ha sottoscritto una fidejussione da 20 milioni.
I dipendenti - 1.400
Sono 1.400 i lavoratori che dovrebbero passare, con il posto garantito per due anni, da Tirrenia a Cin con la privatizzazione.
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