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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2011 alle ore 10:05.

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Via libera a tre nuove commesse di Costa Crociere per la costruzione di altrettante navi, una per la compagnia e due per il marchio controllato Aida, che lavora principalmente sul mercato tedesco. Il valore complessivo delle tre unità è di 1,46 miliardi di euro.

Un ordine che apre nuovi scenari di mercato, visto che consente ai giapponesi del cantiere Mitsubishi Heavy Industries di rientrare nel settore delle crociere, sul quale non lavoravano dal 2004. Mentre la nave di Costa è stata ordinata a Fincantieri, infatti, per le due unità destinate ad Aida è stato firmato un memorandum of agreement con il cantiere di Nagasaki. Insomma, queste nuove commesse consentono al Giappone di riaffacciarsi sul mercato cruise, dando uno scossone, in un momento di contrazione globale degli ordini, al monopolio, finora, dei cantieri europei, rappresentati da Fincantieri, Meyer Werft (gli stabilimenti tedeschi su cui finora erano indirizzati gli ordini di Aida) e Stx Europe. Tutti soggetti che hanno partecipato alla gara per le due navi ma sono stati battuti dai prezzi concorrenziali proposti da Mitsubishi.

Fincantieri, per lo meno, si è aggiudicata la commessa della nave più grande: sarà la nuova ammiraglia della compagnia italiana del gruppo statunitense Carnival. Come previsto (si veda il Sole 24 Ore del 3 luglio), la firma per la commessa, del valore di 555 milioni di euro, è arrivata ai primi di agosto. La nuova unità conta 132.500 tonnellate di stazza, 3.700 letti bassi (che consentono di calcolare il costo della nave per l'armatore, pari, in questo caso, 150mila euro per ogni letto) e 1.854 cabine, per trasportare un massimo 4.928 ospiti. Sarà la più grande nave da crociera battente bandiera italiana e la decima ordinata da Costa Crociere a Fincantieri, negli ultimi 10 anni. L'unità sarà costruita nello stabilimento di Marghera. La consegna avverrà nell'ottobre 2014 e rappresenterà un'evoluzione del progetto della "classe Concordia". L'ordine è conseguente anche all'accordo tra Cassa depositi e prestiti, che ha varato un finanziamento da 830 milioni per la Carnival, indirizzato all'acquisto di due navi da crociera presso Fincantieri, e Sace, deputata ad assicurare il credito all'export.

Se la commessa viene accolta positivamente dall'ad di Fincatieri Giuseppe Bono, ai vertici del gruppo navalmeccanico non sfuggono i rischi del ritorno dei giapponesi nel segmento cruise. Le due navi Aida, infatti, da 125mila tonnellate e 3.250 letti, bassi hanno un costo armatore di 140mila euro a letto, cioè 10mila di meno di quello europeo, per un valore di 455 milioni per ciascuna nave.

A spiegare la situazione è Pier Luigi Foschi, presidente e ad di Costa. «L'ordine italiano - afferma - rappresenta per una boccata d'ossigeno per Fincantieri. Per quanto riguarda, invece, Aida, Mitsubishi è riuscito a fare un'offerta molto conveniente per due navi che rappresentano un progetto innovativo, che prevede un numero più alto di cabine con balconi e tecnologie ed efficienza, anche a livello di tutela ambientale, all'avanguardia. C'è stata, da parte dei giapponesi, una risposta tecnica e ingegneristica di alto livello alle nostre richieste, anche dal punto di vista del numero d'ingegneri messi a disposizione. Nonostante l'innovazione tecnologica prevista nel progetto e l'inflazione che va calcolata su navi in consegna nel 2015 e del 2016, e tenderebbe a far alzare il valore della commessa, Mitsubishi ha offerto un prezzo che diventa una sfida economica per i cantieri Ue, di cui questi dovranno tenere conto in futuro; e indica una nuova e precisa scelta di mercato nipponica».

I giapponesi, prosegue Foschi, in patria «hanno un alto costo del lavoro ma riescono a dividere le fonti d'approvvigionamento per tutta l'Asia, sottoponendole ai propri sistemi di controllo della produzione e della qualità. Non solo. Esiste la fondata possibilità che, dopo i giapponesi, anche la Corea entri nel segmento crociere». Costa Crociere, infine, ieri ha annunciato di avere venduto Costa Marina, in servizio da più di 20 anni: lascerà la flotta a novembre 2011.

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