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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2013 alle ore 15:47.

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Il governo di Fernández perseguita e nazionalizza le imprese, e fa pressioni sulla banca centrale per utilizzare le riserve internazionali per rimborsare il debito. Inoltre, il principale accordo commerciale dell'Argentina, il Mercosur, ha prodotto risultati molto al di sotto del suo potenziale. Le previsioni del Fondo monetario internazionale per l’Argentina nei prossimi cinque anni parlano di crescita debole, inflazione in aumento e più disoccupazione che in Cile.

Fortunatamente, gli elettori si stanno sempre più ribellando al governo Fernández. Nel mese di agosto, Sergio Massa e Mauricio Macri, candidati dell'opposizione, hanno ottenuto un ampio sostegno elettorale grazie alle loro campagne anti-inflazione e a sostegno delle imprese, diventando così dei possibili candidati alle presidenziali del 2015. Anche se Fernández non provocherà troppi danni nel frattempo, il suo successore dovrà restaurare l’immagine dell’Argentina sia in patria che all'estero, per scongiurare il rischio di una fuga di capitali.

Può un presidente argentino promuovere la disinflazione e conservare l’appoggio degli elettori durante un periodo di rallentamento della crescita, o persino di recessione? Negli Stati Uniti, in passato, è successo. Il presidente Ronald Reagan sostenne la politica di disinflazione dell’allora presidente della Federal Reserve Paul Volcker, malgrado una grave recessione, un picco temporaneo della disoccupazione e la sconfitta alle elezioni di metà mandato. L'economia si riprese in fretta e Reagan fu rieletto. La stabilità dei prezzi produsse un periodo di forte crescita e bassa disoccupazione, che durò un quarto di secolo, interrotto solo da due brevi recessioni lievi – la migliore performance macroeconomica nella storia americana.

La speranza è che l'Argentina impari dal suo vicino a occidente, e che in Cile un’amministrazione Bachelet osservi ciò che accade oltre le Ande, riconoscendo dove le sue proposte rischiano di portare il paese e cambiando rotta prima che sia troppo tardi.

Traduzione di Federica Frasca

Michael J. Boskin, docente di economia all’Università di Stanford e Senior Fellow presso la Hoover Institution, è stato presidente del consiglio dei consulenti economici del presidente George H.W. Bush dal 1989 al 1993.

Copyright: Project Syndicate, 2013.