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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2010 alle ore 06:43.

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Le banche statunitensi partono alla controffensiva sui pignoramenti. Bank of America e Gmac Mortgage, due tra i principali gruppi finanziari nella bufera per possibili irregolarità nella nuova crisi dei mutui, hanno cancellato di fatto la moratoria dichiarata solo pochi giorni or sono. La banca ha annunciato il via libera a oltre centomila azioni di pignoramento, affermando di non aver riscontrato errori. E Gmac, una divisione di Ally Financial, ha riaperto un numero imprecisato di procedure.

Ma lo scandalo - esploso alla scoperta dei «robo-signers», funzionari addetti alla firma a catena di documenti senza controlli - potrebbe perseguitare ancora le banche e, forse, i loro futuri bilanci. Sono possibili ondate di multe e denunce, forse miliardarie: sia direttamente su pignoramenti viziati, che da parte di investitori esposti a obbligazioni legate a mutui con documentazione irregolare. Bank of America, nel comunicare ieri il bilancio del trimestre, non ha potuto ignorare i rischi e ha sostenuto di avere riserve adeguate per i costi legali.

Anche la Casa Bianca, in risposta al ritorno dei pignoramenti, ha preso posizione: ha fatto sapere che perseguirà gli istituti colpevoli di irregolarità. «Chi ha violato la legge pagherà», ha detto il portavoce Gary Gibbs. Due organismi federali, a cominciare dalla Task Force sulle truffe finanziarie creata da Barack Obama, hanno avviato indagini che si affiancheranno alle inchieste delle procure dei 50 stati americani.

La stessa amministrazione è tuttavia prudente quando si tratta di fermare del tutto i pignoramenti: il pericolo, oltre che per i bilanci dell'alta finanza, è per l'intera economia. Il settore immobiliare, sempre fragile, rischierebbe la paralisi mentre le vendite di abitazioni cadute in mano alle banche rappresentano ancora il 30% del totale. «Moratorie ritarderebbero la crescita», ha incalzato il governatore della Federal Reserve di Dallas, Richard Fisher, auspicando una rapida soluzione della vicenda.

Bank of America sta facendo per ora ripartire i pignoramenti e le vendite all'asta di proprietà rilevate in 23 stati americani. Si tratta di quegli stati dove è comunque richiesta l'approvazione di un giudice per far scattare l'azione contro chi non paga più le rate del mutuo. Nuova documentazione verrà depositata presso le corti, stando a quanto reso noto dall'istituto, da lunedì. Nei 27 stati dove l'azione di pignoramento non deve passare per i tribunali, la banca procederà con maggior cautela, continuando un riesame delle procedure. Non si aspetta tuttavia gravi ostacoli: ha ipotizzato che alla fine 30.000 casi potrebbero essere interessati da qualche rinvio.

Gmac ha fatto sapere di avere a sua volta passato in rassegna le procedure, anzitutto i documenti firmati da un dipendente, Jeffrey Stephan, divenuto simbolo dello scandalo. Ha testimoniato di aver apposto il proprio nome in calce a 10mile richieste di pignoramento al mese senza analizzare la veridicità dei documenti allegati.

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