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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2010 alle ore 14:52.
Trasferire la sede della Consob da Roma a Milano sarebbe dannoso per la capacità operativa dell'Autorità e molto costoso. Lo ha sottolineato il presidente vicario Vittorio Conti nel corso di un'audizione in commissione Affari costituzionali alla Camera, che sta svolgendo un'indagine conoscitiva sull'opportunità di un trasferimento a Milano di Consob e Authority per la concorrenza. «Qualsiasi soluzione - ha detto Conti - che individui una concentrazione del personale presso un'unica sede potrebbe risultare molto pregiudizievole nel breve periodo per la capacità operativa della Consob e assai costosa nel medio periodo».
Per il presidente vicario di Consob «a fronte di benefici difficilmente valutabili si profilano costi significativi che, anche laddove non fossero a carico dei soggetti vigilati secondo l'attuale regime di finanziamento della Consob, si potrebbero tradurre per questi ultimi in una riduzione della qualità dell'attività e dei servizi dell'Autorità di vigilanza».
A livello europeo sarebbe importante che la Consob avesse un presidente «a pieno titolo», ha sottolineato Vittorio Conti. «Attualmente ci sono riunioni frequenti tra i numeri uno delle varie Autorità nazionali europee nell'ambito dell'Esma (European securities and markets authority) ed «è chiaro che quando si negoziano posizioni, il tavolo è quello dei presidenti a pieno titolo. Loro si aspettano di capire chi sarà il futuro presidente anche se sanno molto bene quello che la struttura italiana sa fare», ha spiegato Conti. A livello europeo «la strada sarà lunga ed è importante conoscere i compagni di viaggio per sviluppare questo discorso». (N.Co.)
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