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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2010 alle ore 07:55.
ROMA - «Per la prima volta tre soggetti di natura privata uniscono le forze per una finalità di tipo collettivo. Il nostro è uno start up, un primo esperimento concreto per l'educazione finanziaria». Così il presidente del Consorzio Patti chiari, Filippo Cavazzuti, ha sintetizzato il senso del protocollo d'intesa di durata triennale firmato ieri dal presidente dell'Acri Giuseppe Guzzetti e da quello dell'Abi Giuseppe Mussari, insieme allo stesso Cavazzuti, con l'impegno a promuovere e divulgare nelle scuole e nei territori programmi di educazione finanziaria realizzati insieme.
È un'iniziativa che nasce anche dalla constatazione che l'Italia è agli ultimi posti per alfabetizzazione finanziaria e che, in una scala da 1 a 10, il livello medio di cultura nel campo, nel nostro paese è pari a 4,3. L'apporto delle fondazioni bancarie si rivelerà particolarmente utile per la presenza sul territorio e la capacità di attrarre altre istituzioni dei vari luoghi, mentre Patti chiari metterà a disposizione i programmi didattici già sperimentati per le scuole primarie di primo e di secondo grado, il portale www.economiascuola.it e il supporto diretto di esperti del mondo bancario per aiutare gli insegnanti nello svolgimento dei programmi.
Tre le direttrici dell'iniziativa Acri-Abi: disegno delle attività formative, sperimentazione sul territorio in collaborazione con le singole fondazioni, definizione di un modello di analisi per verificare ogni anno l'efficacia degli interventi attivati. A margine della firma del protocollo, Mussari ha anche colto l'occasione per commentare il rapporto di Moody's secondo il quale gli istituti di credito italiani non sono fuori dalla crisi: La qualità e le dimensioni degli attivi delle banche italiane «sono sicuramente invidiabili in Europa e nel mondo. Senza arroganza e senza iattanza – ha dichiarato il presidente dell'Abi – constatiamo che le banche italiane sono entrate e uscite dalla crisi meglio delle altre. Non abbiamo pubblicizzato le perdite, siamo orgogliosi del nostro modo di fare banca».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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