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Questo articolo è stato pubblicato il 02 novembre 2010 alle ore 09:36.
Ancora due settimane e la possibilità di sospendere fino a 18 mesi le rate del mutuo per le famiglie in difficoltà con i pagamenti a causa della perdita del lavoro o di altri eventi sfavorevoli sarà realtà. A partire dal prossimo 15 novembre, chi ha i requisiti necessari potrà infatti recarsi presso la banca per presentare la richiesta di adesione al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa varato dal ministero dell'Economia dopo una lunga fase di gestazione.
I termini dell'agevolazione
Il Fondo va ad aggiungersi ad altre misure simili, come il «Piano famiglie» varato da Abi e associazioni dei consumatori (che a fine agosto aveva permesso 28mila sospensioni), le iniziative delle regioni e quelle adottate in via autonoma dalle singole banche. A richiederlo possono essere i mutuatari che hanno stipulato finanziamenti di importo fino a 250mila euro e in questo senso è più esteso rispetto al «Piano famiglie», che prevede un limite di 150mila euro (salvo deroghe delle banche aderenti).
Anche la serie di eventi che permette l'accesso è più ampia: oltre che in seguito perdita del lavoro, morte o condizione di non autosufficienza a carico di un familiare, lo stop si può ottenere nel caso siano state sostenute spese mediche o di assistenza domiciliare, per interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria sull'immobile del mutuo, oppure in caso di forte aumento delle rate per i prestiti a tasso variabile.
Non esistono inoltre limiti temporali al verificarsi di tali eventi (a differenza del «Piano famiglie», che si riferisce a eventi del 2009-2010), né alla presentazione della richiesta (per la sospensione Abi c'è tempo fino al 31 gennaio 2011). È invece differente la determinazione del tetto sul reddito percepito dal richiedente: non 40mila euro lordi annui come per il «Piano famiglie» (salvo deroghe accordate dalle banche), ma 30mila euro rilevati in base all'indicatore Isee, che tiene conto della ricchezza complessiva del nucleo familiare, patrimonio immobiliare e debiti compresi.
I passi per ottenere lo stop
La strada per ottenere la sospensione non è tuttavia facile e vale la pena ricordare i passi principali da compiere. I risparmiatori che possiedono i requisiti per beneficiare del Fondo devono anzitutto scaricare dalla rete i moduli. Questi andranno poi presentati alla banca presso la quale si è stipulato il mutuo, insieme ai documenti necessari: dichiarazione dello stato di disoccupazione, lettera di licenziamento; certificato di morte o medico; fatture attestanti le spese mediche o di ristrutturazione; copia del contratto di assistenza domiciliare. È necessario consegnare anche l'attestazione Isee rilasciata da un soggetto abilitato (comune, Caf, Inps).
A questo punto la banca invierà entro 10 giorni richiesta e documentazione alla Consap, la società che gestisce il Fondo per conto del ministero delle Finanze, che a sua volta accerterà l'esistenza dei requisiti e rilascerà entro 15 giorni dal ricevimento della documentazione il nulla osta. Entro 5 giorni dal ricevimento della risposta, la banca comunicherà al beneficiario la sospensione che dovrà essere applicata entro i successivi 30 giorni lavorativi (45 per i mutui cartolarizzati). Tenuto conto dei passi necessari, dunque, i primi stop alle rate non saranno effettivi prima del 2011.
I dubbi residui
Pur essendo un'opportunità per le famiglie in crisi, il Fondo presenta qualche punto controverso. Anzitutto l'ampiezza della dotazione: i 20 milioni stanziati finora dal governo, che serviranno a Consap per rimborsare alle banche parte degli interessi che decorrono durante la moratoria, serviranno per accogliere un numero limitato di richieste (dalle 4 alle 6mila, in base ai diversi tipi di mutuo o alla lunghezza dello stop). Su questo punto, tuttavia, Federica Rossi Gasparrini, l'onorevole che aveva inserito il Fondo nella finanziaria del governo Prodi ormai 3 anni fa, sostiene di essere in contatto con il ministero per richiedere nuovi fondi in caso di necessità.
Resta poi il nodo delle spese a carico del mutuatario: sulle prime l'adesione al Fondo sembrava a costo zero (a differenza del «Piano famiglie»). In realtà i richiedenti dovranno coprire la differenza fra gli interessi maturati durante la sospensione e quanto rimborsato da Consap alle banche (il solo parametro Irs vigente per i fissi o Euribor per i variabili). In pratica i risparmiatori verseranno ogni mese gli interessi corrispondenti allo spread, ovvero al guadagno della banca. E non è proprio un costo indifferente: per un mutuo medio si può andare da 62 a 318 euro a seconda del tipo di tasso (vedi tabella a fianco). Qualcosa di più, sotto questo aspetto, forse si poteva fare.
m.cellino@ilsole24ore.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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