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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2010 alle ore 19:18.

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L'Antitrust ha chiuso l'istruttoria sulle carte di pagamento con multe per oltre sei milioni di euro a Mastercard e otto banche per intese restrittive della concorrenza. Con comportamenti distinti, secondo l'Autorità, hanno mantenuto alta la commissione interbancaria sui pagamenti con la carta di credito riversandola sul costo applicato agli esercenti convenzionati con effetti sui prezzi praticati ai consumatori.

Mastercard dovrà ora fissare una commissione che abbia una giustificazione economica mentre le banche dovranno rivedere le clausole dei rapporti di convenzionamento con i negozi. Le otto banche multate sono Banca Monte dei Paschi di Siena, Bnl, Banca Sella Holding, Barclays Bank, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo, ICBPI e Unicredit.

Per effetto del provvedimento adottato, Mastercard e le otto banche dovranno, entro 90 giorni, inviare all'Antitrust relazioni che dimostrino la cessazione dei comportamenti anticoncorrenziali, con la definizione, da parte di Mastercard, di una commissione interbancaria che abbia giustificazioni economiche e di efficienza e, da parte delle banche e del circuito, di contratti di convenzionamento privi di limitazioni concorrenziali.

In particolare le sanzioni sono di 2,7 milioni per MasterCard Incorporated, 910mila euro per Banca Monte dei Paschi di Siena, 240mila euro per Bnl, 360mila per Banca Sella Holding, 50mila per Barclays Bank, 200mila per Deutsche Bank, 700mila per Intesa Sanpaolo, 490mila per ICBPI e 380mila per Unicredit.

Mastercard Worldwide farà ricorso contro la decisione dell'Antitrust sulle commissioni di interchange domestiche. «La decisione odierna», si legge in una nota, «avrà ripercussioni negative per i consumatori, il settore dei pagamenti e la competitività complessiva del sistema. Da quando è entrata nel mercato italiano», prosegue il comunicato, «Mastercard ha fortemente investito per portare innovazione e modernizzazione nell'area dei sistemi di pagamento. I consumatori, le imprese e in senso più ampio l'intero sistema paese hanno beneficiato di questi sviluppi».

Secondo Mastercard così «non si favorisce l'innovazione in Italia, si rallenta la migrazione dal contante ai pagamenti elettronici, meno costosi e più efficienti». La decisione dell'Antitrust «comporta costi più elevati per la società nel suo complesso e per i consumatori in particolare. In Italia», ricorda Mastercard, «vi è ancora un ampio ricorso ai pagamenti in contanti (quasi il 90% di tutte le transazioni), con un significativo ritardo rispetto ad altre economie europee come la Francia. Secondo recenti studi della Banca d'Italia, per la società il contante ha un costo annuo non percepito di 10 miliardi di euro, sostenuto per due terzi dai consumatori italiani e dalle imprese». Inoltre, accusa la nota, «la decisione di oggi compromette il crescente contributo che le carte di pagamento svolgono nella lotta all'evasione fiscale e all'economia sommersa».

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