MADRID. Dal nostro corrispondente
Continua a calare la partecipazione delle Generali nel Banco Santander che ora si trova a un livello praticamente "residuale" dello 0,7%, esattamente la metà rispetto a due anni or sono. Quanto basta perché la stampa spagnola abbia avanzato dubbi sulla solidità della poltrona di Antoine Bernheim nel consiglio dell'istituto guidato da Emilio Botin.
Le ultime vendite, per un totale di 3,3 milioni di titoli e un valore di 30 milioni realizzate dalle Generali, sono state recentemente comunicate alle autorità di mercato spagnole e portano a un totale di 200 milioni il disinvestimento complessivo dell'assicuratrice triestina dallo scorso mese di agosto. Anche se, a dir la verità, i movimenti sono cominciati all'inizio dell'estate e per accelerare nel mese di luglio.
Va aggiunto che a inizio anno le Generali controllavano un pacchetto superiore all'1% del capitale del Santander per un controvalore di oltre 800 milioni di euro. Mentre ora la partecipazione vale circa 400 milioni, sulla base di una capitalizzazione del Santander appena superiore ai 70 miliardi di euro.
Fonti del Santander, interpellate dalla stampa spagnola, non hanno commentato gli ultimi movimenti delle Generali, socio storico della banca spagnola, tant'è vero che Antoine Bernheim è da oltre una decina di anni nel suo cda, mentre Ana Patricia Botin, figlia di Emilio, è da tempo nel consiglio della compagnia del leone. Come spiegare allora questo disimpegno degli italiani? Forse con il fatto che la partecipazione nel Santander non è più strategica ed è quindi considerata solo finanziaria. Del resto l'asse con la banca spagnola doveva servire, in origine, per rafforzare le Generali in Spagna e svolgere congiuntamente il lavoro di "bancassurance". Poi le strade si sono divise e il tentativo delle Generali di acquisire il business assicurativo del Santander non è mai andato in porto.
Ciò detto i rapporti sull'asse Madrid-Trieste rimangono più che buoni e c'è grande stima tra i Botin e Bernheim. Che però ha perso peso nelle Generali, oltre al fatto che quello nel Santander, rappresenta uno degli ultimi incarichi del banchiere francese, in una partecipata esterna, come rappresentante della compagnia del leone.
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