Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2010 alle ore 09:24.
Nell'epoca dell'usa e getta reggono i marchi deluxe o spopolano anche nelle case ricche le soluzioni low cost? «Il sogno della cucina di alta gamma non è cambiato – sostiene Giuliano Ambrosini, direttore commerciale Italia Ernestomeda –. Lo è l'approccio del consumatore, meno disponibile a investire su un prodotto di alta gamma a meno che non risponda perfettamente alle sue esigenze di qualità e di budget». Tuttavia «chi ha un buon budget o non ha limiti di spesa – aggiunge Simona Franzino, architetto milanese – per la propria abitazione propende soprattutto per le soluzioni artigianali: progettate e realizzate rigorosamente ad hoc». Infatti tutto il fronte della produzione di alta gamma concede una quota importante alla personalizzazione.
«Ci confrontiamo con gli artigiani – conferma Roberto Gavazzi, ceo di Boffi le cui cucine si posizionano nella fascia di prezzo tra i 25mila e i 60mila euro –. Cerchiamo di essere falegnami adattando circa il 35-40% della componentistica». Una quota che nel caso di Strato, produzione di Marco Gorini per budget fra 100mila e 300mila euro, arriva al 70-80% e che è accompagnata da garanzia a vita.
Grande libertà di intervento è concessa anche dalla linea b1, sistema di massimo posizionamento marchiato Bulthaup che «permette l'utilizzo dei materiali più ricercati come il legno fossile – fa sapere la country manager Barbara Manganaro – . Il che può far lievitare la spesa sino ai 130-150mila euro». Rispondendo ai nuovi stili di consumo, che integrano la cucina nell'ambiente living, e in casuale coincidenza con l'inizio della crisi, l'azienda tedesca ha lanciato nel 2008 il sistema b1 con un «prezzo competitivo dai 25mila euro in su – aggiunge la manager – grazie a una minor flessibilità nella scelta dei materiali, delle rifiniture e dei moduli». Il mercato italiano delle cucine di alta gamma vale 300 milioni di euro (fonte Swg) e negli ultimi quattro anni ha perso il 30 per cento. «In questo lasso di tempo – puntualizza Ambrosini di Ernestomeda – siamo cresciuti mediamente del 12,5 per cento. Il programma One, inserito nel 2007, in tempi non sospetti di crisi, ci ha permesso di superare l'impasse».
A Bulthaup, la crisi ha eroso il 10% circa del fatturato e Gorini, di Strato, fa sapere di avere registrato un calo del 20%, con una conseguente minor disponibilità per l'importante attività di ricerca sui materiali. Quanto a Boffi, che vende oltrefrontiera i due terzi della produzione, è passata da un più 15% nel 2008 a un -15% nel 2009.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Listino azionario italia
Moved Permanently
The document has moved here.
Principali Indici
Moved Permanently
The document has moved here.
Moved Permanently
The document has moved here.
Ultimi di sezione
-
banche
«UniCredit più forte sul capitale con la crescita dei profitti»
-
tlc & media
Telecom, accordo sui contenuti con Mediaset
di Antonella Olivieri
-
trimestrali
Chrysler accelera nel II trimestre
di Andrea Malan
-
finanza
Mediobanca rileva il 51% di Cairn Capital. Utili in crescita del 27%, il titolo brilla in Borsa
-
la giornata dei mercati
Borse positive dopo i dati Usa, Milano +1,87%. Banche a picco ad Atene - Mediobanca fa shopping e sale (+6%)
-
ACQUISIZIONI
PartnerRe, Exor vince la partita
di Marigia Mangano