C'è un ramo del gruppo Orascom dei Sawiris che è a lato delle tecnologie informatiche, delle telecomunicazioni, del cemento, attività che hanno rappresentato il piatto forte nel business della famiglia egiziana. È il ramo del turismo, guidato da Samih Sawiris, che ha 53 anni, ed un'esperienza fatta nel settore in Medio oriente. E, ora, un innamoramento per le Alpi svizzere.

Quanto nei progetti di Samih sia affetto per le verdi valli elvetiche e quanto sia puro business è difficile dire. Fatto sta che di Andermatt, cittadina turistica del Canton Uri, ormai si parla soprattutto grazie al maxi progetto da 1,5 miliardi di dollari della Orascom Development Holding Ag, società del gruppo che ha sede ad Altdorf, capitale cantonale. Samih intende realizzare ad Andermatt un nuovo maxi complesso turistico, in grado di trasformare la cittadina; sei-sette alberghi, 400-500 appartamenti, una quarantina di ville, piscina, campo da golf 18 buche.

Può sembrare un mix strano, questo dell'imprenditore egiziano con un tranquillo comune della Svizzera centrale, ma il progetto per ora procede e, salvo intoppi, i primi appartamenti dovrebbero essere pronti tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014. Samih, che parla anche il tedesco e che ha intrapreso negli anni scorsi una campagna di informazione a livello locale per affermare che business, modernità, ambiente possono anche essere coniugati, ha ottenuto il consenso di Cantone e Comune. E i circa 1400 abitanti di Andermatt, all'inizio diffidenti, sembrano ora in gran parte convinti della possibilità di mettere insieme la cura dell'ambiente, i nuovi edifici, i 2mila posti di lavoro prospettati da Sawiris.

Il primo passo è stato compiuto nel 2007, quando Samih Sawiris ha acquistato i terreni dall'esercito svizzero, per circa 10 milioni di franchi. Oltre che per il suo turismo un po' vecchia maniera, Andermatt era famosa anche per essere vicina alla rotta del San Gottardo, oggi strategica per i trasporti civili su gomma o su rotaia, un tempo strategica dal punto di vista militare. Con la fine della Guerra fredda, l'esercito elvetico ha deciso di lasciare gradualmente bunker, gallerie, terreni. Samih ha affermato di esser capitato quasi per caso ad Andermatt: «Dovevo dare un consiglio ad un amico, ma quando sono arrivato ed ho visto, mi sono innamorato del fatto di poter attuare quel progetto in Svizzera».

I primi passi non sono stati facili. «Pensavano tutti che io fossi pazzo», ha confessato recentemente Samih. Poi, molti cambiano idea e cominciano a credere all'imprenditore egiziano, che accetta i meccanismi svizzeri ed organizza quattro diversi incontri con i residenti. L'appoggio del cantone arriva anche sotto la forma di una deroga alla Lex Koller, la legge elvetica che contingenta il numero di immobili che i non residenti possono detenere.
Un parte degli operatori del luogo si è convinta che Andermatt ha offerto sin qui troppo poco ai turisti svizzeri ed esteri.

C'è la bellezza dei luoghi, una attenzione all'ambiente, certo, ma c'è poca offerta di servizi per le giornate ad esempio in cui il tempo è cattivo, in cui non si può sciare o fare passeggiate. Riuscirà il maxi progetto di Samih a mettere insieme la qualità del luogo e dell'ambiente con gli hotel, gli appartamenti, la piscina? Al momento molti pensano di sì, si vedrà poi il risultato. Sawiris sostiene con calma ma con forza la sua causa, afferma che la nuova Andermatt potrà competere alla fine con celebrate località turistiche svizzere come Verbier, St.Moritz, Zermatt. Samih punta soprattutto sui turisti esteri. E così, lo strano mix elvetico-egiziano continua il suo percorso.

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