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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2010 alle ore 10:36.

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Un lusso esibito, vissuto e ricco di ritorni economici. Mentre gli architetti e i mobilieri italiani nascondono lo sfarzo dietro un'essenzialità minimalista rarefatta, gli stilisti che disegnano per la casa il fasto lo esibiscono e ne fanno un traino dei risultati di bilancio: un'inchiesta di Casa&Case-Il Sole 24 Ore evidenzia un costante aumento dei fatturati costruiti intorno a questi prodotti di fascia alta e altissima, che costano mediamente tra il 40 e il 50% in più rispetto alla media del mercato.

Uno dei precursori delle joint-venture casa-stilisti non è però un mobiliere ma il re delle piastrelle, Francesco Zironi, presidente della Piemme di Sassuolo, uno dei numeri uno mondiali del settore, che sin dagli anni Settanta affidò a Valentino la fascia alta della sua produzione. «Un bilancio decisamente positivo – dichiara Zironi nello stand di Cersaie, l'appuntamento fieristico mondiale del settore che si chiude oggi a Bologna –. L'idea mi venne perché avevo visto che a prendere la decisione finale sugli acquisti è la donna, che tende a privilegiare disegni e atmosfere romantiche. Inoltre, Valentino, introducendo la gamma delle lacche fortemente colorate, ci ha indotti ad adottare nuove lavorazioni tecnologiche. Questo segmento vale 70 milioni di euro, il 35% del nostro fatturato, con un 50% di export a riprova che pavimenti e rivestimenti firmati proprio da Valentino si vendono bene pure in Italia». Anche chi ha cominciato più di recente vede crescere i ricavi molto velocemente, come Armani Casa che, partito nel 2000, ha chiuso il 2008 con più di 40 milioni (+10% sul 2007), grazie a 35 show-room monomarca e 50 "shop in shop" in 45 paesi, che diventeranno 31 e 55 nel 2009.

Di recente la Giorgio Armani Spa ha firmato due licenze per la produzione e commercializzazione con la Dada del gruppo Molteni per produrre cucine (già in vendita) e la Rubelli per i tessuti. L'Home collection della Pignatelli Spa (abiti da sposa e cerimonia) vale già il 15-20% dei 54 milioni di euro totali del gruppo, con un export tra il 50 e il 60% e un numero di addetti nell'indotto 4-5 volte superiore a quello dei dipendenti diretti. Sempre Molteni ha firmato un accordo con Vivienne Westwood per rivestire le sedute delle ultime collezioni con il tessuto Squiggie, un celebre disegno che Vivienne presentò negli anni 80. Bellissime le pareti d'autore che ogni anno Krizia crea per il produttore di piastrelle Refin mentre la spagnola Agatha Ruiz de la Prada ha sparso i suoi notissimi mix solari cromatici anche su piastrelle, tessili per la casa, poltrone, tappeti e casalinghi.
Alta gamma con speciali esecuzioni anche per il settore arredamento di Diesel (40 milioni di euro di ricavi attesi per i prossimi 3-5 anni contro un giro d'affari attuale di gruppo di 1,3 miliardi) che deriva da collaborazioni avviate quattro anni fa con Foscarini per l'illuminazione, Morosi per gli imbottiti e Zucchi per il tessile, tutto realizzato su disegno del Diesel creative team. Particolarmente articolata la ventennale presenza di Fendi Casa (gruppo Lmhv) nell'arredamento d'interni e per esterni grazie all'accordo con uno specialista, la Club house Italia, che fa parte del distretto romagnolo degli imbottiti, e con un fatturato di circa 60 milioni di euro nel 2008.

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