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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2011 alle ore 06:39.

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Il vertice di Fondiaria-Sai. Il presidente Jonella Ligresti e il nuovo ceo Emanuele ErbettaIl vertice di Fondiaria-Sai. Il presidente Jonella Ligresti e il nuovo ceo Emanuele Erbetta

Un mese di tempo. Tanto serve al nuovo amministratore delegato di Fondiaria Sai, Emanuele Erbetta, nominato ieri dal consiglio di amministrazione al posto del dimissionario Fausto Marchionni, per mettere a punto quel «piano diagnostico» che altro non è che il punto di partenza per risanare la compagnia assicurativa. Novarese, 57 anni, grande tifoso interista («ma anche del Novara»), laureato in Economia ed entrato nel gruppo Sai nel 1995 dopo aver collaborato attivamente al risanamento di Maa, Erbetta si definisce «autonomo», cataloga sotto la voce «eccellenti competitor» i francesi di Groupama, e preannuncia un cambio di rotta nella strategia di Fondiaria Sai: «Tutte le cessioni sono congelate». Il primo riassetto è manageriale.


Come è maturata la scelta di rivedere l'intero organigramma? Ci sono state pressioni da parte delle banche?
Nessuna pressione. La scelta si spiega solo con l'esigenza del mercato e la volontà di snellire la struttura (prima c'erano 12 referenti) per centrare l'obiettivo di una maggiore focalizzazione sulle quattro aree di business: assicurativo, finanziario, immobiliare e diversificate. Non solo, era necessario inserire nuovi manager esterni, con un profilo più internazionale, come Robert Tann, che si occuperà della parte immobiliare e con cui ho lavorato ai tempi di Allianz, e Giulio Carlo Dell'Amico, ex McKinsey, a cui è affidata la parte delle diversificate. Un processo che peraltro non è completato, dato che sto pensando ad altri due innesti esterni.

Il cambio al vertice può essere letto come un passo indietro della famiglia?
Parlano i fatti. Certo è che non ho lo stesso rapporto che aveva Marchionni dopo 45 anni passati nel gruppo. Ho buoni rapporti con l'azionista, ma il rapporto personale è diverso.
Come cambierà la strategia di Fondiaria Sai?
La parte assicurativa si focalizzerà sulla ricerca della redditività del portafoglio, sull'espansione sui territori, intendendo con questo uno sviluppo mirato sui comuni di provincia e l'innovazione del prodotto. La parte immobiliare e le diversificate (società agricole, alberghiere, cliniche) saranno portate a redditività e valorizzate, mentre sulla finanza punteremo a una redditività del portafoglio. In questo contesto sarà poi avviata una riduzione dei costi con la costituzione di una figura ad hoc, cost manager, che avrà questo compito specifico.

Quando parla di valorizzazione si riferisce alla cessione?
Non propriamente. Il gruppo negli ultimi anni ha accelerato sulle cessioni, mentre a mio avviso bisogna ora capire il reale valore degli asset prima di procedere a eventuali vendite.
Dunque le cessioni programmate da Liguria Sasa a Torre Velasca fino a Ddor sono congelate?
Al momento sì. Abbiamo deciso di avviare un profondo lavoro per riportare gli asset alla redditività prima di metterli sul mercato. Anche per Torre Velasca abbiamo in programma alcuni interventi.

Ci sono alcune partecipazioni, come Impregilo o Gemina, fuori dal business assicurativo. Sono ancora strategiche?
Lo valuteremo.

E le quote in piazzetta Cuccia e Rcs?
Non sono in vendita.

Eserciterete la put su Citylife?
È un'altra cosa che valuteremo tra qualche mese.

La ricapitalizzazione della compagnia è l'unica strada maestra per riportare i margini a livelli sufficienti?
È la strada che stiamo percorrendo e il capitale che raccoglieremo sarà sufficiente a raggiungere l'obiettivo fissato di un margine pari a 120%.

Ma avete pensato all'eventualità che questo parere non sia favorevole? Come porterete avanti la ricapitalizzazione?
Confido in un parere positivo della Consob, ma se così non fosse rivedremo i termini del consorzio di garanzia. Ma l'impalcatura dell'aumento, come sa, è già avviata.

Cosa ne pensa dell'eventuale ingresso dei francesi in Fondiaria Sai?
Groupama per me è solo un eccellente concorrente, non un alleato.

Eppure diventeranno azionisti di Premafin e quindi di Fondiaria Sai?
Ripeto: Groupama per me è solo un concorrente.

Alcune stime parlano di una perdita di Fondiaria Sai a fine anno di 600 milioni. È verosimile?
Non diamo stime, ci fermiamo al terzo trimestre. Ma c'è comunque da considerare che se un peggioramento c'è stato è dovuto principalmente alle azioni di risanamento avviate su Liguria Sasa.

Per la compagnia ci sono 180 milioni di debiti a breve scandenza. Li rinegozierete?
I 75 milioni verso Mediobanca saranno rimborsati tra qualche giorno, lo stesso accadrà con le prossime scadenze.

Come sono i rapporti con Mediobanca?
Ottimi. Come sempre del resto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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