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Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2011 alle ore 08:16.

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l dream-team del superlusso mondiale scende in campo per La Rinascente. Le più esclusive maison al mondo, da Lvmh a Prada passando per Ppr, coalizzate attorno a Maurizio Borletti, attuale proprietario e candidato compratore. Questa formazione, secondo indiscrezioni raccolte, sta studiando una maxi-alleanza per prendersi gli storici grandi magazzini un tempo di proprietà della famiglia Agnelli.

Tutto ruota attorno a Borletti: l'imprenditore tramite la omonima holding francese, già piccolo azionista (4%) di Rinascente assieme al fondo Investitori Associati (46%, Pirelli Re (ora Prelios) e Reef (il braccio immobiliare di Deutsche Bank), da solo non ha la forza finanziaria per un affondo sull'intera Rinascente, messa in vendita, e per questo sta cercando di mettere in piedi un'alleanza con le grandi griffe del lusso. Il valore dell'operazione, per la sola gestione del gruppo senza contare la componente immobiliare, a partire dal celebre edificio di Corso Vittorio Emanuele a Milano, sarebbe di circa 200 milioni di euro.

A confermare il disegno è lo stesso imprenditore: «La famiglia Borletti – spiega Maurizio - è già socia di Rinascente e punta a rilevare il gruppo anche in virtù del diritto di prelazione. Nelle ultime settimane diverse grandi maison del lusso, oltre ai family office che sono già nostri alleati, ci hanno contattato». Prada, Lvmh, Ppr (il colosso di François Pinault che possiede Gucci, Ysl e Bottega Veneta) sono i nomi che indiscrezioni fanno circolare. L'operazione prevederebbe il supporto di un pool bancario che potrebbe essere capitanato dalla banca francese Bnp Paribas. Cosa può convincere gruppi rivali in lotta tra loro a mettersi insieme? Il timore dell'ingresso della thailandese Central Retail Corp. Il gruppo estero, affiancato dall'advisor Morgan Stanley e dal banchiere d'affari Claudio Costamagna si è fatto avanti per Rinascente e le grandi griffe temono che la filosofia più mass-market del gruppo estero possa avere un contraccolpo sui loro bilanci: Rinascente, al pari di Saks a New York e Harrod's a Londra, è uno dei templi del lusso, una vetrina essenziale per quelle stesse maison.

Il dossier Rinascente, peraltro, sta assumendo anche contorni legali: proprio Borletti, presidente della società, nei giorni scorsi ha chiesto la revoca degli altri amministratori (in quota Pirelli Re, Reef e Investitori Associati) colpevoli, a suo dire, di non aver avviato una procedura competitiva per la cessione di Rinascente, ma soltanto una trattativa privata con i thailandesi. Un duro affondo ma che in realtà nasconderebbe solo il tentativo di di avere più tempo - si dice tre mesi - per formalizzare un'offerta. Gli altri soci Rinascente, tutti venditori, non hanno preclusioni, ma chiedono a Borletti di accelerare anche perché la trattativa con i thailandesi è ben avviata e la cordata Borletti, di cui ancora non si sanno i nomi, appare ancora un po' fumosa.
Per Borletti si tratterebbe di un ritorno alle origini visto che proprio il nonno, il senatore Borletti, aveva fondato la Rinascente. Ora, se tornasse tutta sotto la sua famiglia, la storica catena potrebbe essere unita a un altro prestigioso department store, i magazzini Printemps di Parigi, comprati anni fa assieme a una cordata franco-italiana.

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