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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2011 alle ore 11:06.
Nel 2011 il mercato italiano dell'auto «andrà peggio rispetto alla nostra previsione di un calo del 5%», mentre per l'Europa dovrebbe essere confermata la flessione stimata intorno al 3%. Lo ha affermato l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. I dati relativi a febbraio «sono totalmente in linea - ha detto Marchionne - con quello che mi aspettavo. A Marzo il confronto sarà con un periodo in cui c'era ancora la scia degli incentivi. Da aprile invece ci confronteremo con un mercato normale».
A febbraio in Italia sono state vendute 158 mila unità (in calo del 21% rispetto alle 201.631 dello stesso mese 2010) e la quota di Fiat è del 29% (mentre era del 31% un anno fa). I numeri sono stati indicati da Andrea Formica, responsabile delle vendite di Fiat Group Automobiles, parlando con i giornalisti a margine del Salone dell'Auto di Ginevra. Formica ha ricordato che entro il 2013 arriveranno sette nuovi prodotti del marchio Fiat e che la nuova Panda sarà presentata al Salone di Francoforte e sarà in vendita da gennaio. «Da aprile in poi - ha sottolineato - l'andamento del mercato sarà più trasparente perchè il confronto sarà con un mese senza incentivi, anche se potrebbe esserci un impatto negativo a causa del rincaro del prezzo del petrolio».
I rumor sull'alleanza in Russia
Nonostante questi dati negativi, in Borsa Fiat sale. L'interesse, speculativo, è per le indiscrezioni riportate ieri dal quotidiano russo Vedomosti, secondo il quale il gruppo torinese sarebbe in trattativa per un'alleanza con la casa automobilistica russa Tagaz. Su questo punto, il ceo Sergio Marchionne ha puntualizzato: «In Russia ci sono trattative con vari partner, ma non abbiamo ancora deciso niente».
Per quanto riguarda invece Fiat Industrial, la società ha comunicato ieri di aver dato mandato a una serie di banche di organizzare degli incontri con investitori a partire dall'1 marzo 2011, con lo scopo di esplorare possibili opportunità sul mercato obbligazionario. Peraltro, per Marchionne, «Il calo del rating di Fiat da parte dell'Agenzia Standard & Poor's non andrà a impattare sulla capacità finanziaria del gruppo».
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