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Questo articolo è stato pubblicato il 02 marzo 2011 alle ore 06:43.

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Fiat al 51% di Chrysler prima dell'IpoFiat al 51% di Chrysler prima dell'Ipo

Fiat torna a Ginevra con parecchie novità, molte delle quali targate Chrysler, e punta a tamponare la perdita di quote di mercato di questa prima parte del 2011. «Solo da aprile cominceremo a confrontarci con un mercato normale» ha detto ieri l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne, il quale ha definito «in linea con le attese» – parlando al Salone – il calo delle immatricolazioni in Italia a febbraio. L'anno appena iniziato si presenta in generale negativo per il mercato europeo: secondo Marchionne ci sarà in Italia un calo «probabilmente superiore» al 5% previsto finora e in Europa del 3% (in linea con le previsioni Fiat). Nonostante la domanda stagnante e i recenti rialzi dei prezzi dei carburanti, restano invariati i vari obiettivi del piano Fiat di lungo termine, primi fra tutti i 4 milioni di auto nel 2011 insieme a Chrysler e 6 milioni nel 2014 (l'azienda americana ha visto le proprie vendite aumentare del 13% negli Usa a febbraio).

Per quanto riguarda gli aspetti finanziari dell'alleanza, Marchionne ha ripetuto la speranza di poter salire al 51% della Chrysler prima che quest'ultima torni in Borsa, senza però sbilanciarsi sul fatto se questo sarà possibile; nel caso l'acquisto del 16% avvenga prima dell'Ipo Chrysler il Lingotto potrebbe spendere meno, ma serve l'accordo del governo Usa e i negoziati sono in corso. Il recente declassamento dei bond Fiat da parte dell'agenzia di rating Standard & Poor's «non impatta sulla capacità di finanziamento», ha detto Marchionne; Luca di Montezemolo, presidente della Ferrari, ha dal canto suo escluso la quotazione in Borsa della casa di Maranello.

Sul fronte delle alleanze, i saloni dell'auto sono un'ottima occasione per colloqui ad alto livello; ieri Marchionne si è intrattenuto a lungo con Philippe Varin, numero uno della Psa Peugeot Citroën con la quale Fiat ha varie alleanze nei veicoli commerciali, dall'Europa all'America Latina. Nessuna novità sulla Russia, dove Fiat – dopo la rottura delle trattative con Sollers – ha presentato la settimana scorsa un piano per produrre fino a 300mila vetture: «Stiamo guardandoci in giro e parlando con più di un potenziale partner» ha detto ieri Marchionne. «Nessun problema con Tata in India», dove pure il manager aveva parlato qualche settimana fa di contratto da ridiscutere. Ratan Tata, che siede nel cda della Fiat, ha parlato ieri con Marchionne e gli altri vertici del gruppo torinese, compresi il presidente John Elkann e il fratello Lapo che hanno assistito assieme al top manager a una parte delle presentazioni dei vari marchi.

Sei i modelli presentati ieri dal gruppo torinese di cui uno interamente nuovo – la Lancia Ypsilon, prodotta in Polonia e in arrivo prima dell'estate – e cinque derivati da altrettanti modelli Chrysler: Lancia Thema e Voyager che arriveranno in autunno; Flavia e Flavia convertibile (entrambe su base Chrysler 200) nel 2012; Fiat Freemont prima dell'estate; tutti e cinque sono prodotti negli Usa. Grazie all'integrazione con Chrysler, ha detto Marchionne, «il problema con Lancia ormai è risolto. Continueremo a sviluppare questi marchi in maniera parallela e congiunta». Una strategia, quella del cosiddetto rebadging, ovvero presentare veicoli quasi identici con marchi diversi, che ha fornito al numero uno di Volkswagen Ferdinand Piech materia per rilanciare le recenti frecciate nei confronti di Fiat: «Quando un concorrente fa un errore di questo tipo non posso che essere contento» ha detto, rilanciando poi anche la provocazione su Alfa Romeo («se fosse nostra, in cinque anni la porterei a 400mila vetture»).

Marchionne ieri non ha voluto replicare mentre Harald Wester, responsabile del marchio Alfa e capo della tecnologia dell'intero gruppo Fiat, in occasione della presentazione della concept coupé 4C ha ribadito per il 2011 l'obiettivo di 165mila unità e ha detto che il marchio dovrebbe sbarcare in Cina a breve con veicoli esportati dall'Europa. Nessun obiettivo di vendita è stato reso noto per le nuove Lancia/Chrysler, mentre per il crossover Fiat Freemont Andrea Formica, numero uno di Fiat Automobiles, ha parlato di «20mila unità a regime»; la novità di peso per la marca Fiat arriverà a settembre a Francoforte: la nuova Panda prodotta a Pomigliano, che sarà poi lanciata sul mercato entro i primi mesi del 2012. Quanto all'integrazione con Chrysler, Marchionne ha ribadito che «la produzione sarà condivisa. La scelta di dove produrre alcune vetture, ad esempio quella che verrà dopo la Flavia, è ancora da fare. Arriverà dopo il 2013 e dobbiamo ancora decidere dove produrla. Dipenderà da tantissime cose – ha aggiunto – inclusa la capacità del nostro Paese di accettare la sfida di Fabbrica Italia».

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